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di Daniela Polizzi e Andrea Rinaldi
Il governo rompe gli indugi su Mps e ne avvia un’ulteriore vendita. Il Ministero dell’Economia ha comunicato nel tardo pomeriggio di martedì 26 febbraio di aver avviato una procedura accelerata di raccolta ordini per la cessione di 157.461.214 azioni ordinarie della banca senese che corrispondono a a circa il 12,5% del capitale. La cessione avverrà attraverso un consorzio di banche costituito da BofA Securities, Citigroup Global Markets Europe AG, Jefferies e Mediobanca in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners, con l’obiettivo di promuovere il collocamento delle suddette azioni presso investitori qualificati in Italia e investitori istituzionali esteri. Nell’ambito dell’operazione è previsto che il Mef si impegni con i joint global coordinators e joint bookrunners a non vendere sul mercato ulteriori azioni della Banca per un periodo di 90 giorni senza il consenso degli stessi joint global coordinators e joint bookrunners e salvo esenzioni, come da prassi di mercato.
di Daniela Polizzi e Andrea Rinaldi
Con questa vendita, la quota del Ministero nell’istituto toscano si abbassa ulteriormente e passerà dal 39,23% al 26,73% e non è escluso, visto il favorevole momento di mercato, che l’appetito degli investitori per un titolo cresciuto di oltre il 59% negli ultimi sei mesi possa diventare ancora più forte e spingere il governo a mettere sul mercato una quota più rotonda, esattamente seguendo il modello di quanto successo a novembre.
Certo è che scendendo sotto il 30%, il Mef cessa di essere un azionista di diritto pur rimanendo sempre il socio di riferimento. A metà novembre il dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti, a fronte di una domanda oltre 5 volte l’ammontare iniziale, incrementò l’offerta dal 20% al 25% del capitale. Il corrispettivo per azione fu di 2,92 euro per un incasso del valore di 920 milioni. A comprare furono BlackRock, Vanguard, State Street, Fidelity and Capital Group, Legal & General, Wellington Management e Amundi.
Nei giorni scorsi l’azione Mps ha continuato a correre e oggi, martedì 26 marzo, ha toccato quota 4,2%. Ai valori di mercato la cifra che potrebbe incassare il Mef, tenendo conto del prezzo a sconto, potrebbe aggirarsi intorno ai 650 milioni di euro.
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