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Comprare casa, quelle «green» valgono fino al 75% in più: i conti in sei città
Fino a qualche anno fa non si annetteva una grande importanza alla classificazione delle emissioni delle auto. Da quando sono cominciate le limitazioni al traffico per i veicoli più inquinanti, penalizzandone di fatto la commerciabilità, le cose sono cambiate. Qualcosa di simile sta succedendo nell’immobiliare. La classificazione energetica è un elemento sempre più importante nella scelta della casa e per comprare un appartamento con buona classificazione si è disposti a riconoscere un surplus di prezzo, nei limiti delle proprie possibilità. Questo in parte è dovuto alla volontà di spendere meno per la gestione dell’immobile, in parte alla maggiore attenzione alle tematiche ambientali, ma soprattutto al timore che gli immobili più energivori perderanno di valore. Cosa che già sta accadendo. L’indice Istat dei prezzi delle abitazioni ci dice che nel 2023 si è allargato il divario di prezzo tra case vendute in cantiere e l’usato: gli alloggi nuovi hanno registrato un incremento di prezzo dell’8,9%, quelli esistenti si sono fermati allo 0,3%. Dal 2010 le case esistenti hanno perso l’8,8%, il nuovo ha visto aumentare i prezzi del 24,4%.
Vedi l’infografica: Da Milano a Napoli, quanto si spende in più per una casa efficiente: le differenze tra quartieri
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