I sorrisi, la corsetta, lo slang. Lo show di Giorgia Meloni (con qualche reticenza)

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di Fabrizio Roncone

La premier nella conferenza stampa fiume fa annunci e rivendica successi. Quando interrompe per andare in bagno, dice: �Sto a mor�, reg�

I sorrisi, la corsetta, lo slang. Lo show di Giorgia Meloni (con qualche reticenza)

Pensieri scabrosi.
Ma quanto mancher� alla fine?
E lei, scusa, dov’� andata?
Sfrigolano le sinapsi dei cronisti in questa conferenza stampa fuori liturgia, posticipata due volte l’anno scorso e che adesso, qui nell’aula dei Gruppi parlamentari, va avanti ormai gi� da oltre tre ore, forse � cominciata alle undici e dieci, forse dopo, alcuni di noi sono perfettamente bolliti e, una domanda e una risposta dopo l’altra, sotto la luce ipnotica dei neon, hanno perso la cognizione del tempo e della scena, da dove lei, la premier Giorgia Meloni, s’� intanto assentata per andare al bagno: �... Sto a mor�, reg�.

Botta di empatia assoluta. Slang romanesco e complicit�. Melonismo da comizio in purezza. Compresa la corsetta con cui s’� allontana, signora mia, un attimo e torno (bella mossa, pensa Patrizia Scurti, seduta in prima fila, mentre annuisce compiaciuta, lei che della premier � amica fidata e temuta segretaria, portavoce e consigliera, confidente e guardia del corpo, psicologa e ambasciatrice, ombra e ombrello).

Giacca color crema e camicia bianca, capelli biondi e freschi di parrucchiere, quattro sorsi d’acqua in tutto, il microfono spesso impugnato stretto, la Meloni affronta con la stampa un match molto atteso e molto insidioso, e utilizza registri svariati, rovistando in un cappello traboccante mestiere: risponde con argomentazioni ostinate e non rinnega posizioni complesse (come sul Mes, non ratificato tra polemiche roventi), � oggettiva e faziosa, rimuove interrogativi scomodi e rivendica successi, fa annunci scontati (tipo la sospensione dal partito del suo deputato pistolero Emanuele Pozzolo, quello che a Capodanno faceva il balengo alla festa del povero Delmastro, gi� inguaiato di suo con la giustizia) e per� � anche reticente (sorvola sull’altra passione pericolosa di Pozzolo, cio� Mussolini), usa l’ironia come sa usarla lei, da arma retorica tagliente (�Chiara Ferragni? A sinistra sembrava avessi attaccato Che Guevara�), e poi dissente, rintuzza, si fa imbronciata e di colpo sorride, mette su quella sua aria ammiccante (�Un confronto in tv con la Schlein? Ma certo...� — e certo, si capisce) prima di tornare nel cantuccio del vittimismo che ogni tanto le affiora prepotente dalla pancia, con il solito mantra che noi di destra, noi di una vita all’opposizione, noi che, per esempio in Rai, stiamo solo cercando di riequilibrare una certa idea di servizio pubblico dominato, per troppo tempo, dalla sinistra.

Sensazione netta: questo appuntamento cos� forte e mediatico, trasmesso ovunque in diretta (alla tv, sui social, sui cellulari) � stato preparato con estrema cura. Per ogni possibile domanda � stata elaborata una risposta scegliendo con cura verbi, aggettivi, sostantivi: ci sono situazioni in cui non puoi sbagliare niente.
� un tipo di lavoro a cui, di solito, si dedicano sempre gli staff di tutti i premier: stavolta, invece, ci hanno lavorato essenzialmente la sorella della premier, la potente Arianna, e il superpotente sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari. Sono le due persone di cui Giorgia si fida ancora e tanto, in un governo e in un partito, Fratelli d’Italia, dove ha capito che fa bene a non fidarsi pi� di nessuno (smentir�, ma ci torniamo tra qualche capoverso).

Le trappole sono note. Per�, per dire: quando le chiedono cosa pensa dell’inchiesta che ha coinvolto Tommaso Verdini, figlio di Denis (gi� con due condanne definitive per bancarotta) e fratello di Francesca, la fidanzata di Matteo Salvini, Meloni va in modalit� �prudente�. Voce quasi soffiata, tono definitivo. �Salvini non � chiamato in causa e, quindi, per me non deve riferire in Aula. Tra l’altro, l’unica tessera che mi risulta abbia avuto Tommaso Verdini � quella del Pd�. Poi sospira: e ci spiega che, su questa vicenda le sono state attribuite frasi — in cui risultava molto preoccupata — che non ha mai detto, n� pensato (vabb�). Per� a Gaia Tortora de La7 conferma che non � ricattabile. E aggiunge: �Penso che qualcuno, in questa Nazione, abbia pensato di poter dare le carte... Ora credono che mi spaventi, davanti a certi attacchi. Ma io non sono una che si spaventa facilmente. Preferisco cento volte andare a casa�. S’accorge di aver detto forse qualcosa di troppo e allora di colpo glissa, va via in dribbling, mentre il sito Dagospia, in tempo reale, insinua subito, con prontezza: �Ma con chi ce l’ha? Fiuta aria di “gomblotto”? E da parte di chi?�.

A questo punto, sugli appunti c’� uno scarabocchio: la Meloni, comunque, non sbrocca. No, davvero: anche quando le arrivano domande ruvide (pochine, in verit�), non alza i toni. Qualche giornalista accetta il consiglio di Adalberto Signore, presidente dell’Associazione stampa parlamentare — �Domande brevi, grazie� — qualcuno si esibisce in brevi editoriali, poi ecco un paio di domande che ti chiedi come possano essere venute in mente (va bene tenersi buona la premier, per� c’� un limite). Si alza Max Scafi del Giornale, principe dei quirinalisti, e le suggerisce di fare �qualcosa di centro�, per esempio di candidare Mario Draghi alla presidenza della Commissione europea, riflettendo — giustamente — che buona parte dell’attuale elettorato dei Fratelli � composto da moderati. Poi arriva il turno di Simone Canettieri del Foglio e ci mette un po’ di pepe, alludendo a un certo �familismo�. La Meloni non sbrocca, ma un filo s’irrigidisce. �Questa storia inizia a stufarmi�. La sorella a capo del partito, e poi il marito della sorella, il leggendario ministro Lollobrigida, quello che fa fermare i Frecciarossa: illazioni. Come anche quest’idea che sia circondata da gruppi dirigenti assai modesti. �A me non risulta�.

Da segnalare un momento tenerezza. �Tra il ruolo di premier e mia figlia Ginevra? Sceglierei, ovviamente, mia figlia�.
Domande sul mitico Giambruno? (�Cosa? Ma sei matto?�).

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4 gennaio 2024 (modifica il 4 gennaio 2024 | 22:14)

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