Dopo sette anni passati a ruminare in un esilio auto-imposto dalla politica, l’ex premier britannico David Cameron non ha il tempo di annoiarsi nel suo nuovo ruolo di ministro degli Esteri: ieri, 19 dicembre, ha fatto la spola fra Parigi e Roma, incontrando qui il suo collega italiano Antonio Tajani alla conferenza degli ambasciatori, prima di volare alla volta del Medio Oriente.
Cameron: «Un cessate il fuoco a Gaza sarebbe controproducente: se Hamas resta al suo posto i due Stati sono impossibili»
Intervista con l’ex premier, ora ministro degli Esteri britannico: �Impossibile tornare alla situazione prima del conflitto. Non possiamo abbandonare Kiev. E non mi pento del referendum sulla Brexit�

David Cameron (Epa)
Lord Cameron, perch� continuate a opporvi a un cessate il fuoco immediato a Gaza?
�Un cessate il fuoco lascerebbe Hamas al suo posto, con la loro ambizione di perpetrare altri attacchi terroristici come quelli del 7 ottobre: dunque non puoi avere un cessate il fuoco immediato e una soluzione basata sui due Stati, sono mutualmente incompatibili. Vogliamo un cessate il fuoco sostenibile, dunque non appena Hamas � messa fuori gioco e non sia pi� una minaccia per Israele: allora possiamo avere un cessate il fuoco allo stesso tempo di un processo di pace�.
Ma la soluzione dei due Stati � ancora credibile?
�Ci vorr� molto lavoro e al momento potrebbe sembrare lontana , ma in qualche modo � diventato ancora piu necessario non tornare allo status quo precedente e trovare un nuovo cammino per avere Israele sicuro nei suoi confini e uno Stato palestinese allo stesso tempo�.

In Ucraina sta vincendo Putin?
�No, non sta vincendo, ha subito un disastro catastrofico: ha perso 300 mila soldati, gran parte della flotta del Mar Nero, il suo tentativo di prendere l’Ucraina d’assalto � stato un totale fallimento, l’economia russa � piu povera e la Nato ha acquisito due splendidi nuovi membri. Dobbiamo completare quel disastro continuando a sostenere l’Ucraina: il fatto che abbiamo avuto sei mesi difficili non � una ragione per arretrare ma per raddoppiare gli sforzi�.
L’Occidente per� sembra stanco.
�Il modo di convincere la gente � che se dai un premio a un dittatore ottieni piu dittatori, se premi un invasore ottieni pi� invasioni, se premi qualcuno che ignora la sovranit� di altri Paesi avrai la sovranit� di altri Paesi messa in discussione. Ci� che l’Occidente deve fare � ci� che la sua forza economica pu� fare: le nostre economie sono 25 volte pi� grandi di quella russa, dunque se teniamo la rotta e diamo all’Ucraina il sostegno di cui ha bisogno possiamo far s� che Putin non vinca�.
Come giudica la prospettiva ucraina di adesione alla Ue?
�Non spetta a me dirlo, noi non siamo nella Ue. Sosteniamo per� le ambizioni dell’Ucraina: e la sua ambizione � radicarsi nell’alleanza euro-atlantica, essere parte della Nato e della Ue. Come membri della Nato sosteniamo la sua adesione al Patto atlantico, quando sar� possibile. Vogliamo fare tutto il possibile per rendere realizzabili le scelte dell’Ucraina, perch� la loro scelta � avere una prospettiva euro-atlantica�.
Ursula von der Leyen ha detto che la traiettoria della Gran Bretagna � chiara: si riavviciner� sempre pi� all’Unione europea e forse un giorno vi rientrer�.
�Non condivido: la Gran Bretagna ha fatto la sua scelta al referendum, con un margine significativo, e abbiamo scelto di essere amici, vicini e partner della Ue, ma non membri. Il nostro lavoro � far funzionare quella partnership: portiamo le nostre risorse in una partnership con l’Europa per risolvere sfide e problemi, che sia l’immigrazione o aiutare l’Ucraina. E penso che possiamo farne un successo�.
Ma si � pentito di aver indetto il referendum sulla Brexit?
�No, perch� avevo fatto la promessa di indire un referendum due anni prima delle elezioni e abbiamo mantenuto quella promessa: il referendum si � svolto e il risultato � stato portato a termine. Io ho quindi lasciato il mio posto, ho passato un po’ di tempo fuori dalla politica ma sono felice di essere tornato: uno dei compiti che ho � far s� che questi amici, vicini e partner lavorino bene e sono fiducioso che sia possibile�.
Con l’Italia c’� una grande intesa sull’immigrazione: pensate di copiare il piano Albania?
�Quello dell’Albania � uno schema molto interessante, ma noi abbiamo i nostri piani e stiamo spingendo avanti col piano Ruanda. Ma siamo molto interessati a cosa gli italiani stanno facendo, ci sono cose da apprendere per noi�.
Siamo davvero travolti dall’immigrazione, come ha detto il premier Rishi Sunak?
�Quando hai una immigrazione illegale su vasta scala e cos� visibile, come gli sbarchi attraverso la Manica o il Mediterraneo, ci� mina fatalmente la fiducia della gente nel sistema di immigrazione e nella capacit� dei politici di affrontare questi temi: mi focalizzo su questo pi� che su un linguaggio particolare. Quanto pi� riusciamo a dimostrare che il nostro sistema di immigrazione funziona ed � disegnato da noi per beneficiare i nostri Paesi, tanto pi� puoi essere aperto e generoso. La gente vuole sapere che lavoriamo nell’interesse del nostro Paese, ma se abbiamo una immigrazione illegale su vasta scala � molto difficile da dimostrare�.
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20 dicembre 2023 (modifica il 20 dicembre 2023 | 07:23)
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