In Formula 1 le acque restano agitatissime nel fine settimana del Gp di Australia a Melbourne. Stavolta non � il caso Red Bull a far notizia, ma la decisione di Susie Wolff di trascinare la Fia in tribunale per una vicenda della fine dello scorso anno. Riguarda l’inchiesta lampo condotta dalla Federazione su un presunto conflitto di interessi e il passaggio di informazioni riservate, innescata da un articolo della rivista Business F1 sulla relazione professionale fra Toto Wolff e la moglie.
F1, Susie Wolff ha denunciato la Fia: perché lo fa e che cosa vuole
La moglie di Toto Wolff, direttrice della F1 Academy, fa ricorso alla giustizia francese. La vicenda riguarda l’inchiesta dello scorso anno sul presunto conflitto d’interessi

Lei aveva promesso che sarebbe andata fino in fondo ed � stata di parola: la denuncia penale, presentata il 4 marzo presso un tribunale francese, sposta il campo d’azione dalla giustizia sportiva a quella ordinaria. Con conseguenze imprevedibili. �Scoprir� chi c’� dietro questa campagna� aveva detto dopo aver incassato la solidariet� di tutti i team. Una mobilitazione massiccia che aveva spinto la Federazione ad archiviare l’indagine in tempi brevissimi fra l’imbarazzo generale delle squadre e della F1. A far luce adesso saranno i giudici.
Spalleggiata dal marito Toto, team principal della Mercedes, l’ex pilota della Williams -oggi a capo della Academy, il campionato femminile che si corre sotto l’egida della Fom (quindi di Liberty Media, proprietaria della F1)— ha spiegato i motivi del suo gesto: �Non c’� stata ancora trasparenza e non sono state chiarite responsabilit� in relazione alla condotta della Fia e del suo personale in questa vicenda. � importanti farsi valere, denunciare i comportamenti scorretti e assicurarsi che li commette venga chiamato a rispondere. Alcuni pensano che il silenzio possa assolverli dalle loro responsabilit�,ma non � cos�.
Il nuovo fronte va inserito all’interno della feroce lotta di potere che va avanti da mesi per il controllo dello sport pi� veloce del mondo, con le discussioni del rinnovo del Patto della Concordia (il meccanismo che regola i premi economici) in corso. E anche il tempismo con cui lady Wolff ha rivelato la denuncia non � causale: poche ore dopo l’assoluzione del presidente federale Mohammed Ben Sulayem da parte del comitato etico in seguito a una doppia inchiesta. La battaglia va avanti, senza esclusione di colpi: Susie, che non ha mai ricevuto le scuse dalla Fia per essere stata tirata in ballo, chieder� i danni di immagine. E se i giudici francesi dovessero darle ragione sarebbe difficile per Sulayem mantenere l’incarico.
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21 marzo 2024 (modifica il 21 marzo 2024 | 00:44)
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