L’analisi (raccapricciante) dei rifiuti lanciati nei palloncini dalla Nord Corea verso Seul: «Parassiti e vermi, situazione drammatica»

diGuido Santevecchi

I sacchi di spazzatura atti volare dalla Corea del Nord alla Corea del Sud rivela la situazione drammatica del popolo di Kim. Nella notte ancora palloni: voli sospesi all’aeroporto di Incheon

Atterraggi e decolli bloccati per tre ore all’aeroporto internazionale di Incheon in Sud Corea: sulla zona stavano volando palloni nordcoreani e alcuni sono caduti sulla pista. È da un mese che dal Nord arrivano carichi volanti di spazzatura, per segnalare disprezzo nei confronti di Seul. Quella della scorsa notte è la sesta ondata, sono stati individuati al suolo 250 sacchi di rifiuti che erano stati trasportati da palloni aerostatici. In totale, dal 28 maggio, ne sono piovuti circa 2.000.

Oggi l’allarme è iniziato all’1.46 del mattino, quando un pallone è finito vicino al Terminal 2 dell’aeroporto: le tre piste dello scalo sono state chiuse per precauzione, voli sospesi fino alle 4.44. In quelle ore notturne decolli e atterraggi sono pochi e il disagio è stato ridotto dicono le autorità. Solo nove aerei cargo e passeggeri sono stati dirottati su altri aeroporti. Ci sono stati ritardi fino all’alba.
L’operazione di bonifica della zona intorno a Incheon ha recuperato un centinaio di palloni, altri sono finiti intorno a Seul.

Sono stati meno bravi dei colleghi del «dipartimento spazzatura volante» gli artiglieri nordcoreani che alle 5.30 del mattino hanno lanciato un missile dalla zona di Pyongyang: secondo il Joint Chiefs of Staff della Difesa di Seul l’ordigno è esploso in volo dopo 3 minuti e i detriti si sono sparsi sul mare a Nordest della penisola. Stessa valutazione anche dalla Difesa di Tokyo.

 In base ai dati del breve volo, gli analisti sudcoreani ritengono che i nordisti abbiano sperimentato un missile ipersonico a combustibile solido, fallendo. Il 14 gennaio Pyongyang aveva annunciato il primo test riuscito con un ordigno di quel tipo, manovrabile in volo a velocità fino a sei volte superiore a quella del suono e capace (in teoria) di bucare le difese nemiche. Ultimamente le cose non sono andate bene per gli ingegneri militari di Kim Jong-un: il 27 maggio un razzo che avrebbe dovuto mettere in orbita un satellite spia è esploso.

Il Maresciallo si è rifatto ospitando la settimana scorsa Vladimir Putin. La visita è culminata con la firma di un patto di mutua assistenza bellica. I politologi però dubitano che i russi siano davvero disposti a concedere ai poco affidabili amici nordcoreani la loro tecnologia missilistica più avanzata: rischierebbero di guastare il rapporto con la Cina e oltretutto Pyongyang potrebbe rivenderla ad altri governi «instabili».

L’intelligence sudcoreana ha studiato anche i rifiuti piovuti sul suo territorio in queste settimane. Nei sacchi i nordcoreani avevano inserito materiale da discarica (indifferenziata) e letame. L’analisi ha evidenziato anche la presenza di escrementi umani pieni di parassiti e vermi che infestano l’apparato digerente. Segno che la salute del popolo di Kim è tutt’altro che buona e la loro dieta è scadente e malsana.
Un’altra prova di povertà: biancheria intima rattoppata più volte prima di essere buttata, mutandine di bimbi piene di buchi, guanti e mascherine sanitarie fatti con tessuto di scarto riciclato, pantaloni e magliette a cui erano state rimosse le etichette per nascondere la contraffazione. Comunque la si voglia interpretare, la messa in scena della propaganda di Kim è molto triste.

26 giugno 2024

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