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Un verbo da imparare: niksen. Olandese per «non fare nulla». Bighellonare sulla spiaggia di Scheveningen, all’Aia, di fronte al Mare del Nord così freddo da non contemplare di bagnarsi quasi mai. Ricaricare le batterie. Il termine è olandese, e si è conquistato qualche articolo di giornale come il termine danese hygge o lo svedese lagoem: parole scandinave che raccontano di un modo di vivere più umano. Oggi torna in voga nell’Olanda del burnout: è il Paese europeo a sentire di più il peso della pandemia di stress lavoro-correlato, con il 90% della popolazione che dice, in un recente sondaggio, di averlo esperito. Colpa anche della cultura calvinista del lavoro come virtù, nata non troppo lontano. La soluzione: niksen. Bighellonare. Un verbo rivoluzionario, di cui oggi scrive il Guardian. Qualche osservatore potrebbe riferirlo anche al centrista Pieter Omtzigt, leader del «Nuovo Partito di Centro» nato per le elezioni di novembre come formazione di puri e rigorosi, allergici alle pastette e agli scandali del precedente governo Rutte. Dopo due mesi con un piede dentro e uno fuori, Omtzigt ha dichiarato definitivamente che non parteciperà al governo di Geert Wilders, ex paria della politica uscito vincitore dal voto di quest’autunno. La decisione di fondare il suo Nuovo Partito di Centro, oggi ago della bilancia governativa, gli è venuta anni fa proprio dopo un brutto burnout: aveva portato alla luce lo scandalo dei sussidi statali richiesti indietro ai bisognosi sulla base di un algoritmo razzista e mentre il torto era stato sanato la politica non glielo aveva perdonato, isolandolo nella maggioranza parlamentare. Oggi lo stesso impulso etico gli ordina di non fare nulla, e lasciare che il governo più di destra della storia del Paese si formi senza di lui. Niksen. Al centro, il leader del Nuovo Partito di centro dei Paesi Bassi Pieter Omtzigt (Epa) Un sostantivo di cui prendere atto: «entshittification», cioè, più o meno, «merdificazione». La usa il giornalista e blogger canadese Cory Doctorow, oggi, sul Financial Times: per descrivere il modo in cui tutto, nella nostra epoca, sembra andare in m... . A partire dall’esempio dei social network, e precisamente di Facebook: internet è stato colonizzato dalle piattaforme, argomenta Doctorow, e queste piattaforme, che sono il modo principale con cui noi oggi stiamo online, si stanno degradando in modo rapido e completo. Diventando «m...». Facebook è solo la prima: prima, scrive Doctorow, ha offerto agli utenti un nuovo servizio positivo, poi li ha sfruttati e ha abusato dei loro dati e diritti a beneficio di un altro tipo di cliente, cioè le aziende. Infine ha sfruttato le aziende. E ora, così, è diventato irrilevante. Succede a tutto, in quest’epoca, e soprattutto alle piattaforme internet. Cosa possiamo farci? Nella migliore delle ipotesi, usare il verbo di prima. Niksen: non fare niente. Più spesso che no, è una forma di resistenza. |
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