Stellantis, arrivano le prime uscite volontarie: 2.150 tra Mirafiori, Cassino, Pratola

Parte ad Atessa, in Abruzzo, la produzione della nuova generazione di furgoni Stellantis di grandi dimensioni, Fiat Professional Ducato, Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Opel/Vauxhall Movano e Toyota Proace Max. L'85% sarà esportato dall'Italia in 75 Paesi. Nello stabilimento, dove dal 1981 sono stati prodotti 7,3 milioni di veicoli commerciali leggeri, sono presenti l'amministratore delegato Carlos Tavares, e Jean Philippe Imparato, responsabile della Pro One Business Unit. La fabbrica di Atessa ha un ruolo centrale nel piano strategico Dare Forward 2030 di Stellantis ed è cruciale per il successo della strategia mondiale Pro One - coordinata da Torino - che mira a raddoppiare i ricavi delle vendite di veicoli commerciali leggeri entro il 2030, rispetto al 2021 e che genera un terzo dei ricavi netti del gruppo, 23 gennaio 2024. ANSA/US STELLANTIS +++ NPK +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

Lo stabilimento di Atessa

Venerdì 22 marzo l’annuncio e dopo quattro giorni ecco i primi numeri delle uscite volontarie in Stellantis. Sono 2.150 i lavoratori che lasceranno la scrivania o la linea produttiva e il conto è ancora parziale perché gli esodi riguardano per ora solo tre stabilimenti: Mirafiori, dove si raggiunge la cifra più alta: 1.560 uscite; Cassino, 850 (di cui 300 in trasferta a Pomigliano) e Pratola Serra, 100. Mancano ancora all’appello gli impianti di Pomigliano, Melfi, Termoli, Modena e Atessa dove sono in corso i censimenti sulle adesioni tra i dipendenti. 

L’allarme della Fiom Cgil

“Questi esuberi peseranno gravemente anche sulle aziende della filiera della componentistica”, stigmatizza la Fiom Cgil, che non ha firmato l’accordo a differenza delle altre sigle metalmeccaniche.  Nel dettaglio, come spiega la Fiom Cgil di Torino, gli esodati volontari sono così ripartiti: 733 negli enti centrali, 40 alle presse, 15 alla costruzione stampi, 300 alle carrozzerie di Mirafiori, 7 allo shop di Grugliasco, 45 in Pcma, 20 in Fca Security, 30 in costruzione sperimentali, 40 al centro ricerche Fiat, 13 in Fca Item, 15 in Stellantis & you, 8 in I-Fast, 5 in Sisport, 10 in Fca Partecipazioni, 72 in Fca Services, 7 in Fiat Chrysler Finance, 22 in Mopar e 10 in Balocco Pista.
"L’accordo sindacale sulle uscite incentivate in Stellantis è un macigno sul piano di incontri convocati dal Ministro Adolfo Urso del Mimit con i sindacati, le Regioni e le imprese”, attaccano Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità. "I numeri richiesti dall'azienda a Torino sono alti e questo ci deve far riflettere sul fatto che la situazione è sempre più drammatica. urgente accelerare il confronto con Stellantis e istituzioni per creare un vero progetto di rilancio per Mirafiori", fa eco Luigi Paone, numero uno della Uilm Torino.

Le uscite incentivate dalle fabbriche

“La criticità del settore automotive nell'area torinese é nota da tempo ed è sempre più necessario che Stellantis presenti quelle soluzioni industriali e quei progetti che in prospettiva, possano garantire il rilancio dell'occupazione e dell'industria automobilistica. Con questo spirito perseguiremo questo importante obiettivo a salvaguardia dell'intero settore automotive”, osserva Rocco Cutrì, segretario Fim Cisl Torino. «Gli esuberi annunciati oggi, che sono coerenti con i numeri dichiarati precedentemente e non raggiunti, sono da riportare all'accordo di separation che prevede la possibilità di uscite incentivate “esclusivamente” su base volontaria da parte dei lavoratori – concede il sindacalista -. Questo esclude la facoltà di procedere unilateralmente con licenziamenti forzati da parte di Stellantis».

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