Australian Open, Sinner pensa a De Jong, Berrettini ritirato e pieno di dubbi

di Gaia Piccardi

A Melbourne le vite parallele dei due compagni di Coppa Davis: Jannik al secondo turno (giocher� mercoled� contro un altro olandese) e Matteo costretto al forfait dall’ennesimo infortunio (al piede)

Australian Open, Sinner pensa a De Jong, Berrettini ritirato e pieno di dubbi

Nella terra dei canguri, erano tornati per lo spazio di un pomeriggio i fratelli d’Italia: Matteo Berrettini appena atterrato a Melbourne subito in campo ad allenarsi con il nuovo coach spagnolo (in prova) Francisco Roig e Jannik Sinner gi� l�, sul centrale dell’Australian Open, a rodare i colpi in vista dell’esordio stagionale. Pacche sulle spalle e abbraccioni tra i due team, amici forse � troppo ma davvero Matteo e Jannik, saldati dall’esperienza trionfale della Coppa Davis — certo in ruoli molto diversi — non si dispiacciono affatto.

Invece le vite parallele dei due italiani d’Australia si sono separate in fretta. Sinner ha messo il pilota automatico per superare il primo turno con l’olandese Van de Zandschulp, tre set, percentuali sul servizio non d’eccellenza (cresceranno), concretezza quando serviva (break immediato nel primo set e nel secondo giusto in tempo per evitare il tie-break, da 0-2 a 3-2 nel terzo), energie risparmiate in vista di sfide che richiederanno un Jannik dop, e non dovrebbe essere il caso del prossimo turno contro un altro olandese: Jasper de Jong, 23 anni, n.148 del ranking.

Mentre il barone rosso giocava, Berrettini abbandonava le ultime speranze di rompere quel digiuno con il tennis agonistico che ormai dura da 136 giorni: l’infortunio al piede destro, lo stesso della distorsione all’Open Usa (era il 31 agosto 2023), costringe l’ex n.6 del mondo all’ennesimo ritiro. � il terzo forfait (Brisbane, Kooyong, Australian Open) nell’arco di due settimane e getta ombre lunghe su un atleta senza pace, messo dall’esistenza davanti al bivio se riprovarci sul veloce indoor europeo (in alternativa sulla terra argentina) oppure stare fermo ed entrare sotto l’ombrello del ranking protetto (pu� essere chiesto dopo 6 mesi consecutivi di stop), scegliendo di rientrare a marzo sul cemento americano con una classifica pi� benevola (media del ranking nei tre mesi successivi all’ultimo match giocato). Non � un procedimento automatico: va fatta richiesta all’Atp presentando una documentazione medica che dimostri gli infortuni che si dichiarano, e la pratica viene valutata da una apposita commissione. Nel caso di Berrettini (out 6 mesi), sprofondato al n.124, se concesso, il ranking protetto lo tutelerebbe per un massimo di 9 tornei e 9 mesi di durata. Una scelta precisa, insomma, una strategia per arginare ulteriori sprofondi cercando di ritrovare, per strada, una forma finalmente accettabile.

Peccato, perch� la seriet� di Roig, coach d’esperienza cresciuto all’universit� di Rafa Nadal, molto poco disposto ad accettare alibi, aveva consigliato a Matteo di rinunciare al Capodanno in Marocco con la fidanzata Melissa in favore di un piccolo blocco di allenamenti a Montecarlo e poi, puntellandosi su qualche sensazione positiva e pensieri di grande ottimismo, il viaggio in Australia, forse pi� utile per il morale (ha ritrovato l’ambiente del grande torneo, i colleghi, certi amici: si � di nuovo sentito un tennista) che per la classifica. E infatti a Melbourne Park si � rivisto un uomo sorridente. Prima della ricaduta.

Ripartire mentre gli altri entrano nel vivo del primo Slam della stagione deve essere una tortura. Berrettini torna a Montecarlo a curarsi e Sinner pensa allo snodo del secondo turno di mercoled�: �Mi sono tolto un po’ di ruggine, sono soddisfatto — ha detto —. Era un po’ ventoso, adesso ho due giorni per abituarmi un po’ meglio alle condizioni: � necessario che le percentuali al servizio salgano. Con Van de Zandschulp ci sono stati due momenti in cui ho sbagliato decisioni, ma pu� succedere�. � presto per pensare a Djokovic in semifinale (ieri il n.1 costretto agli straordinari dal 18enne croato Prizmic): �Sapete come sono fatto, anche se adoro le sfide di alta classifica davanti allo stadio pieno mi piace ragionare giorno per giorno. C’� ancora un sacco di lavoro da fare, da qui alla semifinale. E nessuno � in grado di predire il futuro�. Sinner il saggio.


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15 gennaio 2024 (modifica il 15 gennaio 2024 | 07:12)

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