
Allarme Isis-k in Europa. “Può colpire le nostre città”
Tre giorni dopo l’attentato a Mosca, si diffonde la minaccia di nuovi attacchi dell’Isis in Europa. La strage al Crocus City Hall, che ha provocato 139 morti, rappresenta secondo i servizi di intelligence occidentali il ritorno del terrorismo islamico sul continente, risorto dalle ceneri del Califfato sconfitto in Siria nella milizia Isis Khorasan. Il gruppo, fondato nel 2015 in Afghanistan dopo la caduta dei talebani, è diventato uno più attivi nella galassia islamista. A preoccupare gli esperti dell’antiterrorismo europeo è la sua capacità di proiettare di nuovo attacchi nel cuore del continente attraverso cellule dormienti o con l’invio di commando di combattenti islamici proprio come successo in passato.
L’attacco di Mosca ha tristemente ricordato ai francesi gli attentati compiuti nel novembre 2015 dai commando dell’Isis contro il Bataclan, nel mezzo di un concerto, e contro dei caffè parigini e lo Stade de France, provocando 130 vittime. A quattro mesi dai Giochi Olimpici, la Francia è tornata al livello massimo di allerta secondo quanto emerso dal Consiglio difesa riunito all’Eliseo dopo la strage di Mosca. Negli ultimi giorni decine di licei francesi hanno ricevuto dei messaggi che annunciavano un imminente attacco. Diversi testi, con immagini di decapitazioni, sono stati diffusi dopo un pirataggio sulla piattaforma delle scuole, costringendo le autorità francesi a sospendere il sistema informatico interno. La minaccia dell’Isis-K viene presa molto sul serio Oltralpe. Il premier Gabriel Attal ha annunciato la mobilitazione di 4mila agenti supplementari.

A proposito delle accuse di Mosca contro Kiev, Macron ha risposto: «Sarebbe cinico e controproducente per la Russia e per la sicurezza dei suoi cittadini utilizzare questo contesto per cercare di rivolgerlo contro l’Ucraina». «Dobbiamo evitare strumentalizzazioni o distorsioni, ma essere esigenti ed efficaci» ha proseguito il leader francese, al suo arrivo in Guyana per una trasferta che lo porterà anche in Brasile.
La Francia, ha fatto sapere Macron, ha anche proposto «ai servizi russi, come ai nostri partner nella regione, una maggiore cooperazione, tenendo conto delle informazioni dei nostri servizi e degli elementi utili ai russi». Una mano tesa del leader francese al Cremlino, anche se è presto per immaginare la ripresa di un dialogo con Mosca in nome della battaglia comune contro l’Isis. Alla domanda se ne vorrà discutere con il suo omologo russo, Macron ha risposto che «inizialmente» i contatti saranno a livello «tecnico e ministeriale». «Vedremo come si svilupperà il contesto e se i prossimi giorni o settimane lo giustificheranno».

Da mesi, sono stati intercettati segnali sulla minaccia dell’Isis-K, con diversi attentati sventati in Francia e in Germania. Macron ha rivelato che l’Isis-K tentato diverse volte di colpire il territorio francese. Secondo il ministero dell’Interno, a gennaio una persona è stata arrestata per un piano di attacco contro «obiettivi ebraici» e un «nightclub Lgbt», mentre appena venti giorni fa è stato fermato un uomo di 62 anni che progettava di colpire edifici religiosi cristiani. In Germania è stata la ministra dell’Interno Nancy Faeser a lanciare l’allarme su possibili attentati terroristici. Secondo Faeser anche in Germania esistono cellule attive dei terroristi islamici e il rischio di attacchi «più acuto» resta appunto quello legato all’Isis-K.
La settimana scorsa la procura di Gera, in Turingia, ha fatto arrestare due attivisti della milizia islamica che pianificavano un attacco al parlamento svedese. «Quell’attentato sventato, esattamente come l’attacco bomba nella città iraniana di Kerman, dimostra quanto dobbiamo prendere sul serio la minaccia globale del terrorismo islamico» ha sottolineato la ministra tedesca. Sette tagiki, turkmeni e kirghisi, come ricorda il New York Times, sono stati inoltre arrestati a luglio dello scorso anno durante un’azione coordinata delle polizie tedesche e olandesi: erano legati a una cellula dell’Isis-K e pianificavano attacchi al duomo di Colonia a capodanno. Il raid era legato ad altri tre arresti avvenuti a gennaio in Germania e in Austria. Finora, come ha sottolineato a novembre la numero uno dell’Antiterrorismo americano Christine S. Abizaid, l’Isis-K ha usato soprattutto affiliati inesperti basati in Europa per portare avanti i suoi attacchi. Ma ci sono segnali che le cose stiano rapidamente peggiorando, che i terroristi stiano imparando dai loro errori. Di certo, come sottolinea l’ex ministra della Difesa Roberta Pinotti intervistata a Metropolis, l’attentato di Mosca rappresenta un «elemento di novità». «Vedo il rischio - aggiunge - che riparta un filone di attentati nelle diverse capitali».