Università, le donne sono il 55% delle matricole (ma professori e rettori sono quasi tutti uomini)

Università, le donne sono il 55% delle matricole (ma professori e rettori sono quasi tutti uomini) Università, le donne sono il 55% delle matricole (ma professori e rettori sono quasi tutti uomini)

Più iscritte all’università ma ancora poche docenti nelle università italiane. É quanto emerge dal «Rapporto Anvur 2023 - Analisi di genere» che evidenzia come dall’anno accademico 2011/12 a quello 2021/22, il numero di immatricolazioni femminili negli atenei superi quelle maschili di oltre 30mila unità con una percentuale di donne immatricolate del 55%. Il gap di genere si mantiene, però in ambito di carriera guardando ai numeri del personale docente e di carriera.

Nei dieci anni tra il 2012 e il 2022, emerge in generale e per tutti i ruoli ricoperti una prevalenza di uomini rispetto alle donne, specie tra i professori Ordinari. Rispetto al 2012, però, si osserva nel 2022 un incremento del numero di donne tra i professori Ordinari in tutte le aree geografiche, specialmente nel Sud (+8,3%), nel Nord-Est e nelle Isole (+7,4%) e fra i professori Associati nel Nord-Est (+8,5%), nel Centro e nel Sud (+7,5%).

Il soffitto di cristallo

All’opposto fra i ricercatori, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, la percentuale delle donne è in leggero calo al Nord (Est e Ovest) e al Centro, con un trend invece in lieve crescita al Sud (+2,4%) e nelle Isole (+1,7%). Lo studio fa quindi riferimento al «soffitto di cristallo» ovvero quell’insieme di barriere di carattere sociale, culturale e psicologico che pregiudicano il conseguimento di pari diritti. Lo si vede molto bene guardando il confronto sui rettori e rettrici. Gli uomini al vertice sono 87,9%.

«La situazione di genere nei passaggi di carriera accademica dichiara Alessandra Celletti, vicepresidente Anvur - mostra che le donne hanno maggiori opportunità all’inizio del percorso universitario, ma minori possibilità di realizzazione ai vertici della carriera accademica. Infatti, le percentuali di donne immatricolate sono maggiori di quelle degli uomini, si prosegue con un sostanziale equilibrio nei ruoli di dottore di ricerca e assegnista, per iniziare una divaricazione nei ruoli di Professore Associato e Ordinario, e terminare con una notevole differenza percentuale tra uomini e donne nel ruolo di Rettore e Rettrice».

Cosa studiano le donne

Rispetto alle diverse macro-aree disciplinari, come già osservato anche a livello nazionale, la percentuale maggiore di donne iscritte, con un dato pressocché stabile negli anni 2018-2021, riguarda le discipline legate alle Scienze dell’Educazione, quelle di ambito umanistico e sociale (Art and Humanities) e delle Scienze mediche. Superiore in Italia rispetto all’Europa è inoltre la presenza femminile nelle Scienze ingegneristiche, con un divario tra le due componenti di genere pari al 2% circa. Si osserva poi una variazione percentuale minima, dal 2018 al 2021, nelle aree delle Scienze agrarie e veterinarie e di quelle delle Scienze economiche e giuridiche. Resta, infine, piuttosto ampia la differenza, per tutti gli anni considerati, tra la percentuale di donne iscritte in Italia in ambito di Ict rispetto alla percentuale europea (15,1% in Italia vs 19,7% in Europa nel 2021).

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