Eredità Agnelli, per gli inquirenti «fittizia la residenza all'estero» di Marella

diSimona Lorenzetti

Il conteggio dei giorni di presenza della vedova Agnelli «corretto» per non sottoporre ingenti capitali al fisco nazionale e sottrarre la successione «all’ordinamento italiano»

Potrebbe essere il titolo di un film o di un romanzo esistenziale. Più prosaicamente, «una vita di spostamenti» è il racconto dei viaggi che Marella Caracciolo Agnelli ha intrapreso tra la Svizzera, l’Italia, il Marocco e altre località estere tra il 2005 e il 2019, anno in cui è deceduta (il 23 febbraio) a Villa Frescot

Quattro fogli, compilati fronte e retro in «forma schematica», che riepilogano i giorni in cui la vedova dell’Avvocato ha soggiornato nel nostro Paese. Nell’ultima pagina, il titolo evocativo: «Una vita di spostamenti». La guardia di finanza lo ha sequestrato il 7 febbraio nell’ufficio della segretaria personale di Marella. Il Riesame non lo ha dissequestrato e ora per il procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Mario Bendoni e Giulia Marchetti rappresenta uno dei riscontri «di maggior rilievo» in ordine «alla presenza effettiva di Marella Caracciolo in Italia a dispetto della residenza estera (Svizzera) formalmente dichiarata».

«Lo schema fa emergere in maniera nitida — scrivono i pm nel decreto — che Marella Caracciolo quantomeno dall’anno 2015 ha dimorato in Italia per la maggior parte dei giorni». Ecco i numeri: nel 2015 la vedova ha trascorso in Svizzera «poco più di 2 mesi», 67 giorni contro i 298 nel nostro Paese; nel 2016 il tempo calcolato sarebbe di 70 contro i 295; nel 2018 il conto è di 227 giorni in Italia e 138 all’estero. 

«Tale documento — si legge —, oltre a confermare la fondatezza delle contestazioni mosse, postula l’estensione delle stesse quantomeno anche agli anni 2015, 2016 e 2017 (non ancora coperti da prescrizione)». Un’ulteriore prova investigativa sarebbero i passaporti di Donna Marella, i cui timbri certificano i viaggi. 

Da qui il reato di «dichiarazione fraudolenta» di cui rispondono, in concorso, il nipote John Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen. La contestazione sta nell’omessa denuncia fiscale dei redditi generati all’estero della vedova. Non solo la rendita vitalizia di 8 milioni di euro annui che la figlia Margherita versava alla madre sulla base dei patti successori.

Per gli inquirenti «appare ipotizzabile l’integrazione della base imponibile sottratta a tassazione» con «un’ulteriore significativa somma di 30 milioni di euro di redditi, derivanti dalle disponibilità offshore e generati in ognuna delle annualità contestate». In sostanza, i profitti dei depositi presso Bundeena Consulting, società con sede nelle Isole Vergini Britanniche, di cui Marella sarebbe stata la «titolare effettiva».

Per i pm, le dichiarazioni fraudolente sono avvenute a Torino il 21 settembre 2016, il 5 ottobre 2017, il 27 settembre 2018, il 13 gennaio 2020, il 19 novembre 2020. «La costruzione di una residenza estera fittizia» in Svizzera «ha avuto una duplice e concorrente finalità — è scritto —: da un lato, sotto il profilo fiscale, evitare l’assoggettamento a tassazione in Italia di ingenti cespiti patrimoniali e redditi derivanti da tali disponibilità; dall’altro, sotto il profilo ereditario, sottrarre la successione» della vedova dell’Avvocato «all’ordinamento italiano». 

È questa la presunta truffa aggravata ai danni dello Stato, contestata — oltre che a John Elkann, Ferrero e Von Gruenigen — a Lapo e Ginevra Elkann. I fratelli, secondo i pm, non avrebbero versato la successione su 734 milioni di euro: soldi che giacevano alla Bundeena e che dopo la morte di Marella sarebbero stati trasferita presso Tremaco, un family office con sede in Liechtenstein, e suddivisi pro quota tra i fratelli. In seguito a un controllo dell’antiriciclaggio nel luglio 2023, i fratelli Elkann presentarono poi «dichiarazioni aggiuntive» con riguardo agli anni di imposta 2019-2020-2021. Se si sommano le quote di ciascuno, si arriva ai 734 milioni che fino al 23 febbraio 2019 sarebbero stati in pancia alla società offshore.

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9 marzo 2024 ( modifica il 9 marzo 2024 | 07:48)

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