Inquinamento, l'Ue: limiti più rigidi, azzerarlo entro il 2050. Milano e le classifiche sullo smog: «È 531esima se guardiamo i dati annuali»

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diFrancesca Basso, Gianni Santucci e Paolo Virtuani

Nuove norme per le emissioni inquinanti. Gli esperti: lasciamo da parte le polemiche sui ranking e pensiamo agli effetti dello smog sulla salute

I Paesi Ue e l'Europarlamento martedì hanno trovato un accordo provvisorio sulla direttiva che mira a ridurre l’inquinamento atmosferico, puntando ad azzerarlo entro il 2050. Le nuove norme fissano target più severi per il 2030. 

Per Pm2.5 e biossido di azoto i valori limite annuali devono essere più che dimezzati, passando rispettivamente da 25 microgrammi al metro cubo a 10 e da 40 a 20 microgrammi. Commissione ed Europarlamento volevano invece allineare i limiti a quelli dell’Oms. 

Le norme saranno riesaminate a fine 2030. I Paesi Ue potranno chiedere che la scadenza del 2030 sia posticipata al 2040 per le aree in cui la conformità alla direttiva si rivelerebbe irraggiungibile a causa di specifiche condizioni climatiche e orografiche o dove il taglio può essere raggiunto solo con un impatto significativo sui sistemi di riscaldamento domestico esistenti. Posticipo fino al 2035 se le proiezioni mostrano che i valori limite non possono essere raggiunti entro la scadenza. 

Milano è davvero la terza città più inquinata del mondo?

Intanto si discute ancora se Milano sia davvero la terza città più inquinata al mondo e se il sito che domenica scorsa ha stilato la classifica è affidabile o vuole solo aumentare i profitti. Cerchiamo di fare chiarezza. IQAir è una società svizzera che vende purificatori, ma gestisce anche una piattaforma di informazioni in tempo reale sulla qualità dell’aria e ha tra i partner il Programma ambientale delle Nazioni Unite (Unep), il Programma Onu di sostenibilità ambientale delle città (Un-Habitat), l’Ente americano per gli edifici verdi (Usgbc), Greenpeace. 

Per compilare la classifica impiega l’indice Aqi (Air quality index), utilizzato a livello internazionale. L’Unione europea usa un indice chiamato eAqi. Gli algoritmi che li gestiscono sono simili: la differenza consiste nel «peso» attribuito alle varie sostanze inquinanti.

Inquinamento, il nuovo accordo europeo. Milano «è 531esima in classifica se guardiamo i dati annuali sullo smog»

L'uso degli indici

«Il tema non è l’affidabilità dell’indice Aqi, ma l’uso che se ne fa», spiega Francesco Forastiere, visiting professor dell’Imperial College di Londra, ricercatore associato del Cnr di Palermo e secondo italiano a ricevere il John Goldsmith Award, riconoscimento della Società internazionale di epidemiologia ambientale: «Guardare queste classifiche in base ai dati giornalieri ha poco senso: il singolo dato è troppo variabile. Se consideriamo le stesse classifiche su base annuale, Milano si trova invece in 531ma posizione».

Arpa: episodio critico tipico di questi giorni

IQAir elabora i dati forniti dai servizi di monitoraggio delle varie città: le fonti sono sempre citate. In un comunicato ufficiale, Arpa Lombardia dice che «certifica i propri dati, sulla base di strumentazione conforme alla normativa di riferimento e mediante appositi programmi di controllo di qualità. La classifica di IQAir fa riferimento a dati che cambiano di ora in ora. L’episodio critico di questi giorni, con condizioni meteorologiche sfavorevoli, è tipico di questo periodo e confrontabile con quanto rilevato gli anni scorsi e migliore di quanto si misurava anni fa».

Le ricadute sulla salute

Le classifiche, se usate in modo superficiale, alimentano polemiche politiche, facendo perdere di vista il reale problema. Come dire: se un malato ha la febbre a 39, invece che curarlo, ci si preoccupa di metterlo in graduatoria con chi ha la febbre a 38 o 40. Riflette il professor Forastiere: «Il tema vero è la qualità dell’aria che le persone respirano ogni giorno, per anni. In Europa esistono altre aree con una qualità dell’aria pessima, ma per inquinamento e numero di abitanti la pianura padana è la zona alla quale la Commissione europea dedica maggior attenzione. L’Oms dice che una media annuale di Pm2,5 sopra i 5 microgrammi per metro cubo ha ricadute sanitarie. A Milano e in molte città della pianura padana questo valore è superiore ai 20 microgrammi».

La qualità dell'aria a confronto

IQAir spiega che l’obiettivo della classifica delle grandi città è far «percepire la qualità dell’aria regionale in un contesto globale». Milano domenica era nelle posizioni di testa tra le 100 metropoli mondiali (martedì variava tra la terza e quarta posizione) con qualità dell’aria «insalubre», a livello 3 su 5 in base alla classificazione dell’Agenzia americana di protezione ambientale (Epa). Ma domenica anche Arpa indicava per Milano i livelli massimi di Pm 10 e 2,5.

I bambini più a rischio

«Nel breve periodo — spiega Forastiere — queste giornate hanno ricadute sanitarie su bambini, anziani e persone con patologie. Aumentano gli accessi in pronto soccorso, i ricoveri e il rischio di morte. I bambini hanno più probabilità di contrarre infezioni respiratorie. Questi effetti sono definiti da oltre un decennio di studi a livello internazionale. Lo stesso vale per gli effetti dell’esposizione a lungo termine».ù

Sabbie e polveri

Alcuni hanno rilevato che domenica la concentrazione di polveri sottili era più alta alle Canarie che a Milano. Le foto satellitari mostrano che le Canarie erano investite dalle polveri sahariane, mentre sull’Italia non stava passando alcuna nube dal Nord Africa: lo smog milanese era solo quello prodotto da fonti «padane». Il problema smog non riguarda solo Milano e ha ripercussioni anche giuridiche. Il 18 giugno si aprirà infatti presso il Tribunale di Torino il processo per il reato di inquinamento ambientale a carico di ex amministratori, tra i quali l’ex governatore della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e gli ex sindaci di Torino Piero Fassino e Chiara Appendino, accusati di non aver preso contromisure adeguate.

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21 febbraio 2024 ( modifica il 21 febbraio 2024 | 07:51)

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