La crescita di Sinner, ecco come è migliorato fino alla prima finale Slam

di Gaia Piccardi

Il pioniere Sinner � il primo italiano in finale in Australia. Coach Cahill: �Dopo aver perso a Wimbledon contro Djokovic da due set di vantaggio usc� dal campo e chiese: “come posso migliorare?”. Da l� ha assorbito l’insegnamento�

La crescita di Sinner, ecco come è migliorato fino alla prima finale Slam

il golpe del cappuccino. Si materializza all’ora di colazione quando il ragazzo con i capelli rossi completa l’opera di demolizione dell’anziano padre nobile, esulta con sobriet� (con altrettanto understatement aveva rovesciato una borraccia al cambio di campo, dopo essersi fatto sfilare il terzo set), guarda dritto in camera e dice: �In Europa sono le otto e un quarto del mattino: buongiorno Italia!�.

Jannik Sinner a 22 anni nella prima finale Slam della carriera, domani all’Australian Open contro il russo Daniil Medvedev che ha appena battuto tre volte consecutive (Pechino, Vienna, Torino), � la rivoluzione gentile che ripaga della lunga attesa, l’antenato Panatta — ultimo re: Parigi ‘76 — vede nella palla di neve la nemesi in grado di pensionare il Djoker 36enne (il lavoretto di rottamazione di cui s’incaric� McEnroe con Borg, per dire, certo a un’altra et�), di sicuro la semifinale di Melbourne, complice il rivale (�Sono scioccato dal mio livello: uno dei peggiori match mai giocati in uno Slam�), � stata una manifestazione di superiorit� tale da far pensare al passaggio di consegne tra il campione dei 24 titoli Major (10 in Australia, dove Djokovic non perdeva dal 2018) e l’erede italiano che gli ha negato il gusto perverso e necessario della palla break (due concesse in tutto il torneo da Jannik: a Van de Zandschulp e Khachanov), l’ultimo affronto dopo i tre match point annullati a Malaga, in Davis.

Sinner � il pioniere delle prime volte. Primo azzurro finalista a Melbourne (quinto in generale nei Major) sulle ali di una normalit� pi� seducente che noiosa: nel tempo libero gioca a Fifa sulla Playstation con gli amici a casa, il massimo lusso che si � concesso in questi giorni � guardare una serie tv Netflix (�Animal Kingdom�) mentre il fisioterapista Giacomo Naldi, ex Virtus Bologna, gli accarezza i muscoli, pi� 4 kg messi su con criterio nella stagione scorsa, perch� per tirare il dritto incrociato a 152 km all’ora (� successo contro Rublev) serve massa, ma anche leggerezza. Depauperato della sua proverbiale ricchezza di colpi dalla qualit� di Jannik, Djokovic � apparso un numero uno obsoleto, nei sogni pi� audaci destinato al sorpasso entro la fine della stagione.

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Sinner: �Ho colto la mia occasione�

�Ho notato che era a disagio — ha detto Sinner, che ha vinto 9 degli ultimi 10 match contro i top 10 (3 con il serbo), a conferma del plafond stratosferico raggiunto —, ho cercato di mantenere alta l’intensit� e ho colto la mia occasione�. Il vento del cambiamento, che spirava dal mare facendogli svolazzare i calzoncini e confondendo le idee gi� opache del Djoker, soffia davvero su Melbourne Park. In tribuna sobbalza anche Rod Laver, meraviglioso dinosauro sopravvissuto alla pioggia di meteoriti dell’era Open (�Bravo Jannik, hai fatto la festa al re d’Australia�), il senso di Sinner per la vittoria � una sensazione concreta, i miglioramenti sono palpabili, dove ha fallito la Next Gen rischia di riuscire la generazione Z di cui il barone rosso si � nominato alfiere, mentre Alcaraz e Rune inciampano nelle stringhe del loro tennis, tanto sconsiderato quanto quello di Jannik � preciso e pragmatico, quando serve cartesiano. Due set dominati con il migliore, un match point fallito (� umano: l� il braccio si � irrigidito e il dritto � andato in rete) senza perdere la pazienza di aspettare il secondo, la previsione di una finale apertissima con Medvedev (6-3 i precedenti per il n.3 che rischia di scavalcare Alcaraz nel ranking), il russo obliquo che fino all’agosto scorso (Atp 500 di Pechino) mandava ai matti la sua razionalit�, prima che Sinner lo scomponesse in un’equazione da risolvere, senza pi� incognite.

Darren Cahill, il coach aussie che lo cresce come un figlio, sostiene che la rincorsa di Jannik al Djoker parta da lontano: �Wimbledon 2022, quarto di finale perso da due set a zero di vantaggio — racconta —. Alla fine di quel match chiese: cosa devo fare per migliorare? � tornato ad allenarsi, ha assorbito l’insegnamento�. Sinner conferma: �Aspettavo una partita cos� per imparare qualcosa d’altro�. Dall’elitarismo di Giorgio De Stefani (finale ‘32 a Parigi) a Jannik Sinner � cambiato il mondo pi� volte. Quello nuovo aperto da Jannik ieri, Sinnerland, si annuncia privo di confini.


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27 gennaio 2024 (modifica il 27 gennaio 2024 | 00:30)

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