La segner� sul calendario dell’esistenza con il circoletto rosso (cit. Rino Tommasi, che si sarebbe divertito moltissimo a raccontare il volo del barone rosso nel cielo del tennis), questa domenica 28 gennaio 2024, Jannik Sinner.
Perché Sinner è favorito con Medvedev nella finale degli Australian Open 2024
Ecco le armi per la finale: �Servizio, capacit� di andare a rete, cambio di ritmo con il lungolinea di rovescio e il diagonale stretto di dritto�

Sinner percorso perfetto
Sul centrale di Melbourne Park affronta alle 9,30 (italiane) Daniil Medvedev, il russo che gli sta davanti un gradino in classifica (n.3 contro n.4), nella finale del primo Slam della stagione, l’Australian Open, la prima della carriera. Jannik arriva all’appuntamento (per ora) pi� importante della sua vita sportiva da un percorso perfetto, durante il quale lui e il suo team non hanno davvero lasciato nulla al caso: 14h22’ il tempo speso in campo (quasi il doppio Medvedev, 20h33’, costretto a riprendere per i capelli i match con Ruusuvuori, Hurkacz e Zverev) , appena 59 game perduti in sei partite, solo due break ceduti (con Van de Zandschulp e Khachanov, zero con Djokovic!) e un set al migliore, il serbo ridotto a comparsa in semifinale.
Con il trionfo davvero a un passo, e proveniente da tre vittorie consecutive con Medvedev (Pechino, Vienna e Torino alle Atp Finals) dopo essere stato sotto 6-0 nei confronti diretti fino all’agosto scorso, Sinner � il favorito di una partita che lo scacchista russo non gli render� facile, ma l’azzurro ha tutte le armi per disinnescare le trappole che verranno seminate dall’avversario. Vediamo perch� insieme a Barbara Rossi, ex n.60 del ranking, talent di Eurosport (sar� lei con Jacopo Lo Monaco a commentare la finale) ed eccellente divulgatrice, per chiarezza e competenza, del tennis professionistico in tv.
Proviamo a giocare il match sulla carta: �Vedo Sinner favorito con un’avvertenza: � una finale Slam, per lui situazione inedita, avr� addosso moltissima emozione — spiega Rossi —. Ma Jannik � un caldo-freddo, sapr� come gestirla. D’altro canto si ritrova contro un rivale intelligentissimo, magari un po’ stanco ma con la testa di una brillantezza speciale, capace di riaprire ogni partita: in questo Australian Open l’ha dimostrato�.
Sinner � pi� fresco di Medvedev
La strada di Jannik nel torneo depone a suo favore, rispetto al russo: �� arrivato in finale con un percorso da campione vero: potr� contare su tutte le energie a disposizione, non ha lasciato in giro game inutili, si � conservato proprio per la finale. E ha una certezza in pi�: ha testato il quarto set con Djokovic e si � sentito alla grande, nessun cedimento di testa n� di fisico. Il match point che aveva sprecato nel terzo set, ha avuto la pazienza di andare a prenderselo, e concretizzarlo, nel quarto. Una solidit� impressionante�.
Medvedev invece � stato in campo un’eternit�: �Fa parte della natura del suo tennis – dice Barbara —. � un tennista che parte da fondo, ti prende le misure, ti fa correre e giocare male. Gli serve tempo per tessere la sua trama. Ti sfianca, ma sfianca anche se stesso: per forza di cose il russo spreca energie. L’abbiamo sentito lamentarsi con il suo box nella maratona con Zverev: non ho pi� energie nelle gambe, ha detto. Sinner � fresco: un vantaggio importante, nell’umidit� e, spesso, nel vento di Melbourne�.
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Sinner-Medvedev: i precedenti
Ripercorriamo la storia delle tre finali vinte da Sinner con Medvedev: all’Atp 500 di Pechino (7-6, 7-6), all’Atp 500 di Vienna (7-6, 4-6, 6-3), in semifinale alle Atp Finals (6-3, 6-7, 6-1). Match, anche quando chiusi in due set, sempre molto combattuti. Barbara Rossi: �C’� stato un tempo, fino all’agosto 2023, in cui Jannik affrontava Medvedev giocando come lui: scambi da fondo, lunghi palleggi, rincorse furibonde. Arrivava alla fine drenato di energie, e perdeva. Inoltre il servizio non era quello di oggi: faceva pi� fatica. Poi la svolta. A Pechino, la prima volta, ha battuto il russo andando a rete e abbreviando gli scambi: il gioco di rete, in fondo, era l’elemento in pi� che Jannik si era messo in testa di imparare. In Cina Medvedev � rimasto sorpreso: non se lo aspettava. A Vienna, sapendo cosa attendersi, il russo ha servito nettamente meglio e alzato il ritmo, generando scambi durissimi da fondo. Ma Sinner ha trovato le contromosse: essendo pi� forte fisicamente, ha capito di potersi fidare del suo corpo e ha retto bene l’impatto. La stessa cosa � successa a Torino; in pi�, nel frattempo, Jannik ha preso le misure al servizio del rivale: adesso si aspetta la botta centrale e sa rispondere�.
Sinner, servizio e fisico
Determinanti, in questa evoluzione sinneriana, l’irrobustimento del fisico e la crescita del servizio, con il ritorno al movimento �foot up�: �Ora la dinamica del servizio � totalmente sua, metabolizzata: con Khachanov nei quarti Jannik si � potuto permettere di vincere con poche prime, per� supportato da un’ottima seconda palla. E Djokovic non ha avuto nessuna palla break, particolare che lo ha mandato ai matti…�.
I punti di forza di Sinner
Eccole le armi per la finale di domenica: �Servizio, capacit� di andare a rete, cambio di ritmo con il lungolinea di rovescio e il diagonale stretto di dritto. Contro un avversario che risponde cos� indietro rispetto alla riga di fondo, servir� anche la palla corta, certo. Senza dimenticare le variazioni del servizio: se tiri la botta e lui ti risponde da otto metri dietro, devi variare con lo slice, oltre a cercare l’ace�.
L’aspetto mentale della sfida
Sinner per strada ha trovato fiducia e ulteriore convinzione nei suoi mezzi, Medvedev ha recuperato match quasi persi: sa di aver rischiato la vita pi� volte. �Proprio per questo il russo si sente capace di tutto, ha reagito a situazioni che l’anno scorso lo avrebbero schiacciato. Ma di Sinner bisogna sottolineare il percorso di anni: non parliamo di un’esplosione a Melbourne, ma di una curva di crescita costante che l’ha portato al numero 4 del ranking a soli 22 anni. Ha incorporato nel suo tennis cose che piano piano sono diventate certezze, ormai assolute: � come il pianista che si esercita nella partitura pi� difficile, poi arriva al concerto e la esegue perfettamente.
Oggi, inoltre, Jannik � il tennista che tira pi� forte di tutti: forte, e da vicino al campo. Basta sentire il rumore che fa la palla: pesantissimo. Il suo gioco d� fastidio. Il dritto � molto migliorato: l’ha reso pi� compatto ed � una palla che gira, non pi� piatta. Sulle gambe � sempre bassissimo: sul rovescio imprime il trasferimento del peso sulla palla, che parte a razzo. Il miglioramento fisico gli d� la certezza di poter restare in campo a tempo indeterminato, impostando il suo tennis�.
Forse ha ragione Djokovic quando sostiene che gli Australian Open facciano parte della stagione precedente, non siano ancora nuova stagione: il tempo per prepararsi alla lunga trasferta � breve, Jannik � riuscito a darsi modo di recuperare (le sciate in Alto Adige) ma anche di lavorare, aggiungendo nuovi elementi al suo bagaglio e prolungando la magica inerzia del fine stagione 2023, con la finale alle Atp Finals e la conquista, 47 anni dopo, della Coppa Davis.
Finale dell’Australian Open a parte, cosa deve ancora migliorare Sinner? �La sensibilit�: pu� avere pi� mano quando deve fare colpi di tocco o cambi di ritmo – risponde Barbara Rossi —, mentre mi � piaciuto tanto nei back in corsa, bassi veloci. Il gioco in avanti: sull’efficacia delle vol�e e sulle posizione a rete si pu� lavorare. Sono tutti piccoli dettagli, � ovvio: Jannik diventer� sempre pi� bravo ad affrontare i momenti importanti, a giocare il suo miglior tennis quando conta. � il percorso di Djokovic, in fondo: dotarsi di tutte le risposte per tutti i giocatori�.
Al livello di Sinner, oggi, c’� solo Sinner: �Rune vuole spaccare la palla, cerca di tirare sempre pi� forte: non basta. Cos� non puoi trovare continuit�. Alcaraz � involuto: secondo me si � spaventato quando a Parigi ha avuto i crampi con Djokovic, teme il match tre su cinque che si allunga, ha troppa fretta di accorciarlo. Sa fare tante cose con la palla ma deve imparare a gestire le partite in base all’avversario: deve imparare la pazienza, per poi cambiare marcia strada facendo. Con Medvedev a New York Alcaraz era entrato sicuro di vincere, sentendosi superiore, ma sentirti superiore ti fa giocare nel modo sbagliato. Jannik, al contrario, questa umilt� ce l’ha�.
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27 gennaio 2024 (modifica il 27 gennaio 2024 | 13:43)
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