Eredità Agnelli, i cuochi e gli autisti nelle ville italiane: «Assistevamo Marella»

diMassimiliano Nerozzi e Simona Lorenzetti

Le testimonianze del personale ai pm. La lettera (non firmata) sulle quote della Dicembre

È racchiusa in 35 faldoni la storia professionale dei dipendenti che hanno lavorato, e alcuni lo fanno ancora, nelle residenze torinesi della famiglia Agnelli: Villa Frescot, Villa To e Villar Perosa. I militari della guardia di finanza li hanno scovati — e sequestrati — nel locale caldaie della residenza di John Elkann e nell’ufficio della segretaria, Carla Cantamessa

L’obiettivo è quello di analizzare «da chi fossero formalmente assunti i dipendenti, e da che data, atteso che una delle condotte oggetto di contestazione attiene al personale deputato alle cure delle abitazioni». Domestici, cuochi, autisti, governanti, guardarobieri che — stando all’accusa — avrebbero assistito Marella Caracciolo, ma sarebbero stati «assunti formalmente da John Elkann», al fine di sostenere la residenza in Svizzera della nonna.

Su questa ipotesi, il Procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Mario Bendoni e Giulia Marchetti avrebbero già trovato riscontri: «Tale assunto — si legge nel decreto — appare già largamente confermato dalle dichiarazioni dei testimoni sentiti», in particolare sei, ma «deve essere approfondito e verificato attraverso l’analisi della documentazione». 

Del resto, dalla presunta residenza «fittizia» discendono i reati contestati: la presunta «dichiarazione fraudolenta» dei redditi di Marella Agnelli; e la truffa aggravata ai danni dello Stato per il mancato pagamento della tassa di successione, da parte dei tre fratelli Elkann, John, Ginevra e Lapo.

Si indaga pure sull’assetto della «Dicembre», la cassaforte della famiglia Agnelli. Tra gli atti sequestrati, c’è una lettera trovata nello studio del notaio Morone: non è firmata, ma riporta la data del 24 febbraio 2003 (un mese dopo la morte dell’Avvocato). Poche righe, nelle quali l’autore ringrazia per «la donazione» a proprio nome — fatta in quella data — delle quote della «Dicembre». Aggiungendo che da questo deriva per lui un «obbligo» a riconoscere — «per il resto della tua vita» — una somma «per i redditi» che ne deriveranno. Il sospetto investigativo — da accertare — è che l’abbia scritta John Elkann, alla nonna. 

Da qui, gli ulteriori accertamenti per capire se Donna Marella abbia mantenuto l’usufrutto delle quote ereditate dall’Avvocato, così come riportato sugli atti depositati alla Camera di Commercio; o la «nuda proprietà», come documentato nel 2010 all’Agenzie delle Entrate. Una differenza che, per i pm, comporta «un diverso obbligo dichiarativo ai fini delle imposte».

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11 marzo 2024

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