Fastweb entra nel mercato dell’energia elettrica con la bolletta a costo «fisso»

Fastweb entra nel mercato dell’energia elettrica con una bolletta fissa. Obiettivo 100 mila clienti entro tre anni

Walter Renna, ceo di Fastweb

Fastweb entra nel mercato dell’energia e punta entro tre anni a raggiungere 100 mila clienti e 150 milioni di ricavi. Il gruppo telefonico svizzera ha lanciato tre offerte a canone fisso che vanno da 45 a 95 euro al mese, tutto incluso: la tariffa Light da 45 euro al mese per 1.500 kWh all’anno, la tariffa Full a 65 euro al mese per 2.500 kWh all’anno e la tariffa Maxi a 95 euro al mese per 4.000 kWh all’anno. I clienti che sottoscriveranno il contratto entro tre settimane dal lancio avranno la bolletta bloccata per cinque anni, per tutti gli altri il prezzo resterà fermo per 12 mesi. Per quanti sono già clienti Fastweb nella telefonia fissa o mobile, inoltre, è previsto uno sconto ulteriore di 5 euro sul canone mensile. Nelle prossime settimane, l’offerta sarà ampliata anche ai clienti aziendali di Fastweb, in particolare alle piccole imprese e ai professionisti. 

Nel 2023 circa 6 milioni di clienti hanno cambiato fornitore di energia

L’offerta di Fastweb mira a far breccia in un mercato in veloce mutamento e dinamico. L’anno scorso, circa 6 milioni di utenti italiani hanno cambiato fornitore di energia su un totale di oltre 30 milioni di abbonati. Con la fine del mercato tutelato, poi, circa 9 milioni di clienti diventeranno contendibili fra i vari operatori d’energia e Fastweb intende giocarsi le sue carte. L’energia fornita dal gruppo svizzero sarà interamente rinnovabile, acquistata, per il momento, dalla veneta Agsm e dallo svizzero Axpo. L’offerta 100% verde è in linea con l’obiettivo di Fastweb di diventare Net Zero Carbon entro il 2035. Per lo stesso motivo, la società non intende entrare, per ora, anche nel mercato della vendita di gas. Nei prossimi mesi, invece, potrebbero arrivare altri servizi come le assicurazioni o i sistemi di sicurezza per la casa. 

L’acquisto di Vodafone e i rimedi Antitrust

Quando sarà completato l’acquisto di Vodafone - presumibilmente a inizio 2025 - Fastweb potrà estendere l’offerta di energia anche agli attuali clienti del gruppo britannico, aumentando notevolmente il suo bacino potenziale. L'operazione è «in fase autorizzativa», ha spiegato il ceo di Fastweb, Walter Renna, anticipando che l’autorità Antitrust competente a vagliare la fusione fra Fastweb e Vodafone sarà quella italiana. «Non ci aspettiamo richieste di rimedi a tutela della concorrenza perché le due aziende sono complementari e con poche sovrapposizioni, anche per quanto riguarda il personale», ha aggiunto il manager. Ciò non significa che l’affare sarà privo di conseguenze per il mercato, se non altro perché Fastweb potrà appoggiarsi alla rete di Vodafone, abbandonando quindi l’alleanza con Wind Tre.

Bene la vendita della rete Tim a Kkr, purché si rispetti la concorrenza

A proposito di Antitrust, Renna ha affrontato anche la questione del passaggio della rete Tim al fondo Kkr che sarà sottoposto al giudizio della Commissione europea. «Siamo favorevoli a qualsiasi riassetto che porti allo sviluppo e alla diffusione della connessione Ftth in tutto il Paese», ha premesso il ceo di Fastweb, «purché rispetti tutte le regolamentazioni e mantenga un servizio aperto che dia accesso alla connettività attiva e passiva». È questo uno dei punti cruciali, perlomeno agli occhi degli altri operatori di telecomunicazione italiani: secondo indiscrezioni, infatti, Kkr intenderebbe offrire a tutti un servizio uguale "chiavi in mano" (attivo), mentre Fastweb, Iliad e le altre telco vorrebbero poterlo personalizzare con le loro tecnologie (passivo). 

Fastweb: disponibili a restare azionisti industriali di Netco

Oltre che su questo aspetto aziendale, Fastweb sta discutendo con il fondo americano anche alcuni aspetti finanziari che riguardano la sua partecipazione del 4,5% in Fibercop, la società della rete secondaria destinata a confluire in Netco. «Su Fibercop la nostra posizione non è cambiata», ha concluso Renna. «Siamo un investitore industriale e se possiamo mantenere questo ruolo di investitore industriale restiamo volentieri nella compagine
di Netco, altrimenti usciremo. Questo dipende molto dalla negoziazione con Kkr, le discussioni sono in corso».

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