Regionali, il risiko dei moderati. Dialogo con Forza Italia sui candidati

di Paola Di Caro

Azione e Forza Italia potrebbero appoggiare Vito Bardi in Basilicata. Gelmini e Bergamini: ci parliamo

Regionali, il risiko dei moderati. Dialogo con Forza Italia sui candidati

Il buon risultato di Forza Italia in Sardegna e quello ottimo in Abruzzo hanno mostrato, per ammissione di tutti, che uno spazio al centro esiste, ed � occupabile. � quello che Antonio Tajani definisce il luogo politico �tra Meloni e Schlein�, potenzialmente enorme, ma ad oggi parecchio frastagliato. Tanto pi� in vista delle Europee, dove ogni lista punter� a contarsi per poi contare, per la seconda parte della legislatura e per far valere il proprio peso nelle prossime alleanze. Esperimenti saranno possibili alle Regionali, dove gi� sono in corso contatti tra Azione di Calenda e la stessa FI per un eventuale appoggio al candidato moderato, nonch� presidente uscente, Vito Bardi. Lo conferma una big del partito centrista come Mariastella Gelmini: �Alle Europee andremo da soli, n� con Renzi n� con FI o altri, stiamo aggregando piuttosto movimenti e partiti che contano a livello locale. Alle Regionali, non � la prima volta, appoggeremo il candidato che ci convince di pi�, perch� non crediamo nel secco bipolarismo o di qua o di l� a prescindere. Quindi sulla Basilicata si dialoga, vedremo cosa succeder�.

Ipotesi confermata dalla vicesegretaria azzurra Deborah Bergamini: �So che ci sono contatti in corso, � abbastanza naturale che in questo tipo di elezioni chi non ha numeri sufficienti per sostenere un candidato autonomo privilegi la qualit� di quelli altrui. Lo trovo positivo�. Ma anche per lei, alle Europee il discorso sar� diverso: �Oggi c’� un unico partito di centro in Italia che aggrega e attrae, lo vediamo in maniera empirica, e siamo noi. Siamo aperti a chi condivide i nostri valori e vuole venire con noi, vogliamo allargare l’area moderata�. Ma senza fraintendimenti, specifica Maurizio Gasparri, capogruppo forzista al Senato: �Vedremo se si riuscir� a fare un accordo con Noi moderati per le Europee, ma in generale una cosa deve essere chiara: noi restiamo FI, siamo vivi anche se ci davano per morti, siamo l’unico partito agganciato al Ppe�. Niente rinuncia del simbolo, insomma.

Il che crea un ovvio problema, anche per i partiti pi� piccoli come Noi moderati. Il leader, Maurizio Lupi, per il momento conferma che la sua lista correr� da sola, visto che di portare acqua a FI senza avere un riconoscimento formale non ha intenzione, ma guarda oltre e vede �un quadro politico che si balcanizza, con le estreme sempre pi� estreme e un grande spazio per un centro “forza tranquilla”�, che nasca — questa � la sua ambizione — come una federazione da costruire per il futuro.

Vede allora tre possibili scenari per ridare fiato al centro Giovanni Toti, che fa i complimenti a FI per i risultati ma che avverte: �Non tutta Italia � l’Abruzzo�. E dunque, dopo le Europee, o Meloni proseguir� �nel cammino intrapreso in Europa che porta a un moderatismo sostanziale, e costruir� un contenitore per tanti pezzi di centro sparsi�, o FI pur rimanendo asse centrale e forte si aprir� a nuove formule �e assetti, per attrarre altre liste e partiti�, oppure potrebbe essere la Lega a tornare �calamita sul territorio almeno al Nord per rivendicare istanze locali. Gi� adesso dialoga con l’Udc...�. Tutto insomma pu� ancora succedere. Come niente.

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12 marzo 2024 (modifica il 12 marzo 2024 | 21:23)

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