Stellantis, chi la controlla? Exor, Peugeot e lo Stato francese oltre il 40% dei diritti di voto

Stellantis, chi la controlla? Exor, Peugeot e lo Stato francese oltre il 40% dei diritti di voto Stellantis, chi la controlla? Exor, Peugeot e lo Stato francese oltre il 40% dei diritti di voto

I grandi soci stringono la presa su Stellantis. Mentre in Italia infuria la polemica con il governo sugli investimenti del gruppo che fu Fiat, in Olanda Exor, Peugeot e lo Stato francese si apprestano ad aumentare il loro peso in assemblea, oltrepassando nell’insieme il 40% dei diritti di voto e — di fatto — assumendo il totale controllo della società.

Le azioni a voto speciale

Gli accordi di fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot prevedevano infatti l’istituzione di un sistema per blindare il controllo dei grandi soci sul costruttore. Nello statuto di Stellantis si legge in particolare che i detentori di azioni per un periodo ininterrotto di almeno tre anni riceveranno un’azione a voto speciale in aggiunta a ciascuna azione ordinaria posseduta. Ebbene, sono ormai passati tre anni dalla conclusione nel gennaio 2021 dell’aggregazione fra i due gruppi: fra gennaio e febbraio di quest’anno, così, i tre principali soci di Stellantis matureranno la maggiorazione dei loro diritti di voto. Anzi, Exor l’ha già ottenuta pochi giorni fa.

Exor verso il 23% dei diritti di voto

Exor è stata infatti la più lesta a iscrivere le sue azioni nel registro apposito e così a metà gennaio i suoi diritti di voto in Stellantis sono saliti al 25,9% a fronte di una partecipazione ordinaria del 14,9% (aumentata anch’essa rispetto al 14,4% originario per via dei buyback operati da Stellantis). Il peso in assemblea della holding degli Agnelli-Elkann dovrebbe però scendere lievemente quando gli altri due azionisti, Peugeot e Bpifrance, otterranno anch’essi il potenziamento delle loro quote in Stellantis. Stando ad alcune simulazioni, in ogni caso, i diritti di voto di Exor non dovrebbero scendere al di sotto del 23%.

Il peso di Peugeot e dello Stato francese

Applicando le medesime proporzioni di Exor agli altri soci, nei prossimi giorni Peugeot Invest, la holding dell’omonima famiglia francese, dovrebbe ottenere oltre l’11% dei diritti di voto in Stellantis, mentre Bpifrance, braccio di investimento del governo di Parigi, dovrebbe attestarsi intorno al 10%. Nel complesso, così, i tre grandi azionisti arriverebbero a superare il 44% delle preferenze in assemblea. Marciando compatti, quindi, Exor, Peugeot Invest e Bpifrance saranno in grado di assumere in totale autonomia tutte le decisioni determinanti per il futuro di Stellantis: vertici societari, politiche dei dividendi e probabilmente anche operazioni straordinarie come fusioni e acquisizioni.

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