Mosca lancia una nuova offensiva a Kharkiv: «Li abbiamo fermati, per ora. Ma sono qui»

diFrancesco Battistini

Il presidente ucraino Zelensky e l'allarme per l'attacco violentissimo sulla città, la seconda dell'Ucraina, mentre Kiev attende l'arrivo di nuove armi dall'Occidente. Se Kharkiv cadesse, sarebbe la caduta di gran parte del fronte orientale

kiev

Vigli del fuoco ucraini al lavoro nella zona di Kharkiv dopo il raid notturno dell'Armata (Epa)

DAL NOSTRO INVIATO
KIEV - Ci siamo? Ci sono combattimenti feroci, dice Volodymyr Zelensky, mentre guarda il cellulare in conferenza stampa, di fianco la presidente slovacca: «La Russia ha lanciato una nuova offensiva verso Kharkiv. L’Ucraina ha affrontato le forze russe con truppe, brigate e fuoco d’artiglieria». L’offensiva per ora «è stata fermata», dice il presidente ucraino, ma Mosca sta mandando altre forze. «I nostri militari, però, il nostro comando era pronto e ha calcolato bene le forze, per affrontare nemico».

Se non è ancora l’offensiva di primavera, molto le somiglia. I russi sono avanzati d’un chilometro intorno a Kharkiv e l’obbiettivo è conquistarne almeno dieci in poche ore. Il target finale sarebbe proprio Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, una conquista più che simbolica: significherebbe il crollo di gran parte del fronte orientale. Gli ucraini negano: «Non abbiamo perso un solo metro», garantisce il comandante regionale Oleh Syniehubov: secondo lui, i russi non hanno le risorse per arrivare a catturare addirittura la capitale della regione. Ma di sicuro le due ultime incursioni dell’artiglieria corazzata di Mosca hanno colpito duro, a partire dalle 3 di giovedì notte: Vovchansk è in fiamme e tremila persone stanno scappando, sotto bombe aeree guidate. Nel villaggio, sarebbero già entrati alcuni gruppi d’incursori russi. Ci sono almeno un morto e cinque feriti, tra i civili.

Il vicecapo dell’intelligence militare ucraina, Vadyn Skibitsky, l’aveva già anticipato la settimana scorsa: Kharkiv e Sumy saranno i fronti d’attacco di questo mese di maggio. Lo stesso, aveva ripetuto Oleksandr Pavliuk, comandante delle forze di terra: al confine, in queste settimane, Putin ha ammassato migliaia di riservisti e le due città – più Sumy che Kharkiv – erano i due bottini che l’Operazione militare speciale aveva cercato di conquistare già nel febbraio 2022. I generali di Kiev ostentano sicurezza, dicono che nessuna delle due roccaforti può cadere e si fa notare che tre mesi fa, solo per prendere la piccola località di Avdiivka, ai russi sono serviti 80mila soldati. Più che altro, pensano gli ucraini, la Russia vuole con queste incursioni creare una zona cuscinetto per proteggere le sue truppe di stanza a Belgorod, appena al di là del confine, spesso colpite in queste settimane dai droni ucraini. 

Ma dieci ore di bombardamento, quant’è stato l’attacco sull’area di Kharkiv, sono molte: in una zona peraltro che dall’autunno del 2022, e dalla controffensiva ucraina, non era stata più toccata. Negli ultimi tempi c’erano stati segnali d’offensiva, coi bombardamenti a fonti d’energia, e ora il tentativo di sfondamento della linea ucraina potrebbe orientarsi subito su piccoli centri: Striletcha, Krasne, Pylna, Borysivka, Pletenivka. Fonti russe parlano d’uno sforzo per «pulire» la zona e prevedono che entro il weekend l’avanzata – piccola o grande che sia – penetrerà almeno di tre chilometri. A Mosca hanno fretta: Kiev sta ricevendo dall’Occidente le armi e le munizioni, ma servono ancora alcune settimane prima che siano disponibili sul fronte caldo. E la Rostec, l’industria di stato moscovita che fornisce l’80 per cento degli armamenti alla prima linea putiniana, è sotto sforzo massimo: la produzione di lanciarazzi è raddoppiata, quella di tank e blindati è cresciuta del 350 per cento, quella d’artiglieria è aumentata del mille per cento, i mortai del 2mila per cento. Se la Grande Offensiva non è già questa, sul fronte orientale sono pronti.

10 maggio 2024 ( modifica il 10 maggio 2024 | 16:29)

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