Del Vecchio, eredi verso l’accordo: entro marzo in Delfin le nuove regole su dividendi e cda
di Daniela Polizzi
Per la prima volta Essilux supera quota 90 miliardi di capitalizzazione alla Borsa di Parigi toccando il record dalla nascita del gruppo. Ieri il titolo è arrivato al picco di 198,6 euro confermandosi tra i primi dieci titoli dell’indice Cac 40 di Parigi. Se fosse quotata in Italia, la multinazionale degli occhiali fondata da Leonardo Del Vecchio sarebbe in testa alla classifica nazionale.
È l’effetto dei risultati del 2023 presentati la scorsa settimana, numeri che confermano che il gruppo guidato dal presidente e ceo Francesco Milleri segue la traiettoria del piano, con un utile netto di 2,9 miliardi (+9,4% a cambi costanti) e ricavi in crescita del 7,1% a 25,3 miliardi, in linea con gli obiettivi al 2026. Numeri che sono piaciuti al mercato che guarda anche alle prospettive nuove di crescita spinta dall’innovazione tecnologica. Vale a dire non solo occhiali da vista e da sole ma anche quelli con i dispositivi per l’udito e quelli frutto dell’accordo con Meta. Un entusiasmo rilanciato alimentato dalle parole di Milleri che parla anche di telemedicina, telediagnostica, insomma di orizzonti nuovi. Milleri, già prima della scomparsa di Del Vecchio, aveva pronosticato che l’azienda sarebbe potuta arrivare alla Champions League delle società sopra i 100 miliardi. C’è ancora un po’ di strada ma l’obiettivo non è distante. Era uno dei sogni di De Vecchio che al Corriere della Sera aveva parlato della necessità di «iniziare ad abbattere i muri e creare campioni prima nazionali e poi europei, per competere alla pari con i colossi internazionali. Serve un’ottica da imprenditori».
L’imprenditore e Milleri avevano impostato questo disegno sei anni fa con l’aggregazione tra Luxottica e la francese Essilor. In quel momento, la nuova Essilux partiva con 16,2 miliardi di ricavi e 1,8 di utili. Nello stesso arco di tempo il titolo in Borsa è più che raddoppiata. Cifre incorniciate quest’anno anche da un dividendo che a valere sul 2023 fa un balzo del 22% a 3,95 euro per azione portando il monte dividendi a 1,8 miliardi. Da quando Milleri, affiancato dal vice ad Paul de Saillant, è subentrato a Del Vecchio il valore in Borsa è cresciuto di poco meno di 30 miliardi.
di Daniela Polizzi
Se Essilux accelera il suo valore lo fa anche la cassaforte Delfin che del gruppo possiede il 32%, una quota che vale l’80% del portafoglio Delfin che in pancia ha anche le quote in Covivio, Unicredit, Mediobanca e Generali. A due settimane dalla presentazione dei candidati al rinnovo del cda che saranno votati all’assemblea del 30 aprile, il mercato ha apprezzato anche il ricambio nel segno della continuità e la riconferma della leadership di Milleri. Al voto andranno tutti e 12 gli attuali consiglieri. Milleri, il vice ceo Paul du Saillant, Jean-Luc Biamonti e Marie-Christine Coisne-Roquette avranno un mandato triennale mentre gli altri otto saranno rinnovati per due anni, per assicurare un ricambio del cda ma nel contempo assicurare il passaggio di consegne.
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