Basta il numero dei punti in classifica (28) a chiarire la portata del disastro Napoli: -20 dall’Inter prima, nono posto. Con la media, ultima, di un solo punto a partita. Lo stato di crisi della squadra campione d’Italia in carica non pu� essere per� spiegato solo ed esclusivamente con la logica dei numeri, n� risolto con un ritiro punitivo (da ieri e fino a sabato per ordine di De Laurentiis), tantomeno archiviato con le scuse in diretta del d.s. Meluso.
Il Napoli in crisi va in ritiro: da De Laurentiis a Garcia a Mazzarri
La squadra campione d’Italia ha 20 punti in meno dello scorso anno: calciatori scontenti, calo della condizione fisica, risultati e prestazioni deludenti, mercato lento.Si tratta per Samardzic

Si tratta di un record nella storia della serie A a 20 squadre, l’analisi delle ragioni del crollo � imprescindibile. Probabilmente ha origini precedenti finanche alla vittoria dello scudetto. Il club degli scontenti , riferito ai giocatori in ansia da rinnovo o, peggio, mortificati dallo scarso utilizzo, per esempio, nasce proprio nella stagione del trionfo. Coperto, sottaciuto, dissimulato dall’euforia di un titolo che via via si avvicinava. Tenuto sotto controllo, da un allenatore, Luciano Spalletti, che aveva individuato come sua unica missione la vittoria dello scudetto: dorme nel centro sportivo, accoglie i giocatori all’arrivo, li saluta alla sera e resta l�. Persuasore, Spalletti. Il primo, peraltro, a lasciare il campo a trionfo avvenuto. Senza se e senza ma. Qualcosa doveva pur significare, come l’addio del d.s. Giuntoli, fermo e deciso ad ogni tentativo di convincerlo a restare.
Tutti gli altri scontenti sono rimasti, escluso Kim difensore centrale e perno della stagione dei miracoli. Al suo posto Natan, serie B brasiliana e neanche fotocopia sbiadita del suo predecessore. Da Spalletti a Garcia, al ritorno di Mazzarri: senza cessioni, senza rinnovi, con acquisti finora ingiudicabili. Un girone trascorso precipitando sempre pi� in basso: Elmas l’ha spuntata ed � stato ceduto, Zielinski ha rifiutato il prolungamento e si comporta in campo come un parametro zero �qualsiasi�, Osimhen coperto d’oro prima di andare in Coppa d’Africa e primo partente in estate. De Laurentiis si � assunto la responsabilit� del crollo dopo il pari casalingo col Monza anticipando innesti di mercato. Finora, il solo Mazzocchi, terzino, arrivato dalla Salernitana. Non � il salvatore della patria e neanche si avvicina, rosso diretto dopo 4 minuti col Torino. Il presidente � in vacanza in Spagna mentre il suo club tocca il punto pi� basso, il suo vice, il figlio Edoardo, si � concesso anche lui uno stacco dalla tensione della crisi.
A Castel Volturno Mazzarri, il team manager Santoro e il d.s. Meluso a tener botta. L’allenatore sta con i suoi calciatori, prova a ricompattare la squadra, a sostenere ogni singolo calciatore, provando insieme a capire gli errori. Ma il club degli scontenti � sempre l�: ciascuno pronto a reagire ma anche a pensare alle proprie rivendicazioni. Il gruppo da tenere unito (ma anche da rimettere in condizione fisica accettabile) questa � la mission verso il derby con la Salernitana. Il mercato? C’� necessit� di forze nuove, fresche. Di entusiasmo e leggerezza, ma oltre a Mazzocchi e a un accordo ancora da definire con Samardzic , gli obiettivi (sfumato Dragusin) non sono chiari.
Il crollo del Napoli � questo: uno stato mentale misto di confusione e depressione, una squadra s� forte ma non capace di gestirsi. Figlio delle scelte sbagliate post scudetto. Si pu� discutere del modulo, delle occasioni sprecate, dei gol subiti come all’oratorio. Ma tutto � troppo, tutto � quasi inverosimile. Si pu� recriminare sugli infortuni, sulle assenze. C’� di pi�: il Napoli ha toccato il fondo senza guardarsi mai indietro. Che giochi Raspadori o Simeone, a questo punto, viene dopo. I campioni infelici hanno toccato il fondo, e da l� si pu� soltanto risalire. Se c’� voglia.
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9 gennaio 2024 (modifica il 9 gennaio 2024 | 06:47)
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