Francesco Calzona, Napoli: i segreti dell’allenatore che risolve la crisi

di Monica Scozzafava, inviata a Napoli

Calzona scelto da De Laurentiis come terzo tecnico della stagione: ex vice di Sarri, ha divorziato da lui proprio per il Napoli. Difesa, costruzione dal basso e riaggressione: il suo metodo

Francesco Calzona, Napoli: i segreti dell’allenatore che risolve la crisi

Dev’essere per forza semplice il calcio che Francesco Calzona ha portato a Napoli. Lui, Ciccio da Cessaniti, frazione di Vibo Valentia, solido e profondo Sud, ne sceglie tre di concetti base (difesa alta, costruzione dal basso, riaggressione della palla) per ristabilire un ordine di massima, mettere un argine alla pericolosa deriva. Per carit�, affollare la testa di ogni singolo calciatore col �fai questo o quello, mettiti qu� o l� sarebbe stato il colpo di grazia dopo sei mesi da incubo. Certi codici del passato sono in memoria, ma il meccanismo di sblocco non � un brutale clic. Calzona, 55 anni e all’esordio in un club da primo allenatore, ha avuto il merito di anteporre la squadra a se stesso. Intuire che il problema del Napoli, scudettato e sprofondato, � mentale.

Mettersi al timone di una nave allo sbando presuppone lucidit� e saggezza, comunicazione essenziale, rigore e velocit� di manovra. Ha badato al sodo, Ciccio il �normalizzatore�. Senza perdersi in analisi da psicologia spicciola. Nove gol in una settimana (s� vabb� � tornato Osimhen…) sono la fotografia del cambio di rotta. Se sar� o meno la svolta definitiva lo si capir� pi� avanti, ora lo stesso Calzona non ha tempo per soffermarsi su proiezioni lontane. Il porto sicuro per la nave-Napoli ancora non esiste, c’� una (rin)corsa Champions partita quasi a occhi bendati, senza sapere neanche se baster� arrivare quinti in classifica.

Vendeva caff� in giovent�, Calzona. L’incontro con Sarri gli cambia la vita, respira con lui la polvere sui campi di provincia, assurge sempre con lui al grande calcio, intuisce il momento giusto per smarcarsi e quando il maestro ruvido e illuminato decide di restare a Napoli soltanto un altro anno, Ciccio fa di testa sua e si lega a De Laurentiis pi� a lungo. L’amico non glielo perdona. Breve storia non triste di un divorzio che alla fine gli restituisce autonomia e prestigio.

Rieccolo a Napoli, al capezzale di un ammalato grave che decide di curare nel tempo in cui � libero dagli impegni di Nazionale (� anche c.t. della Slovacchia). Con la forza delle idee e un calcio progettuale. Il gol di Raspadori contro la Juventus, in ribattuta dopo il calcio di rigore sbagliato da Osimhen, non � un colpo di fortuna. Si chiama schema, con tre giocatori, Anguissa, Di Lorenzo e appunto Raspadori, che seguono il tiro del centravanti appena dietro la linea dell’area, sistemati come fossero ai blocchi di partenza di una gara di atletica e scattano. Jack � il pi� lesto e pu� volare nella lunga esultanza sotto la curva. �Calzona ci ha liberato la mente�, concetto semplice detto da un ragazzo pulito che non sbaglia un congiuntivo, non perde mai le staffe, educato e rispettoso.

Un limite per qualcuno, la prima virt� per Ciccio da Vibo. �Se a fine stagione non riuscir� a dare la mia impronta alla squadra, vorr� dire che avr� fallito� disse Calzona a poche ore dalla sfida di Champions contro il Barcellona. I fatti dicono che ha bruciato le tappe: la sua mano sul Napoli � stata evidente contro Sassuolo e Juve, e senza il folle finale a Cagliari, la squadra sarebbe stata oggi a 2 punti dalla Roma quinta e a 6 dal Bologna quarta. �C’� tanto da lavorare, facciamo ancora molti errori�, Ciccio � onesto, il Napoli resta svagato, per� ha ritrovato Kvara e Osimhen e con loro il piacere di sentirsi squadra. Sicuri sia soltanto un traghettatore? De Laurentiis gonfia il petto, Calzona � una sua intuizione.


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5 marzo 2024 (modifica il 5 marzo 2024 | 07:38)

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