Revolut apre la filiale italiana: prepara il lancio dell’Iban e dei prestiti personali

Revolut apre la filiale italiana: prepara il lancio dell'Iban e dei prestiti personali Revolut apre la filiale italiana: prepara il lancio dell’Iban e dei prestiti personali Maurizio Talarico

Revolut diventa «più italiana». La banca digitale britannica ha aperto la filiale italiana, affidandone la guida a Maurizio Talarico, ex manager del gruppo Admiral. La decisione di organizzare una presenza stabile è legata alla volontà di lanciare una serie di iniziative, volte a fare di Revolut il conto principale per i suoi 1,5 milioni di clienti nel Paese. Attualmente, infatti, la piattaforma fintech è utilizzata dagli utenti soprattutto come secondo conto per viaggi, compravendite di titoli o criptovalute e altri servizi ancillari.

Dall’Iban italiano al credito: i nuovi servizi

Pur mantenendo questa base, Revolut intende ora farsi strada nei servizi bancari più tradizionali. Entro la prima metà del 2024, così, la banca online dovrebbe sostituire all’Iban lituano - Paese da cui la società ha ottenuto la licenza bancaria in Europa - quello italiano. «L’obiettivo è superare le difficoltà che attualmente i clienti incontrano nel farsi accreditare lo stipendio e ricevere pagamenti dai fornitori a causa della cosiddetta Iban discrimination», spiega Talarico. Al contempo, Revolut sta lavorando all’ingresso nel settore del credito, dove è già attivo in altri Paesi. «Inizieremo dai prodotti più semplici come i prestiti personali e il Buy Now Pay Later», prosegue. «In alcuni Paesi stiamo anche lavorando al lancio dei mutui che in futuro potrebbero arrivare anche in Italia».

Gli obiettivi di crescita e profitto

Nel complesso, come detto, servizi come l’Iban italiano, i pagamenti PagoPa e i prodotti di credito puntano a facilitare l’utilizzo di Revolut come conto primario, una chiave per aumentare il ritorno degli investimenti della challenger bank. Dopo aver raccolto circa 1,7 miliardi di dollari dalla fondazione nel 2015 , infatti, la challenger bank è al lavoro per coniugare crescita e profitto. Sono finiti gli anni della liquidità a costo zero,durante i quali Revolut e le altre fintech hanno potuto investire su sviluppo e marketing senza badare troppo a spese. Con il rialzo repentino dei tassi, oggi il mercato è finito sottosopra: non potendo più contare sulla grande disponibilità degli investitori a sottoscrivere un round dopo l’altro, la priorità per tutte (o quasi) le startup è diventata avviare un percorso credibile verso la profittabilità. Revolut parte da una buona base, avendo rastrellato in otto anni 35 milioni di clienti a livello globale. La banca digitale ha già centrato nel 2021 il suo primo utile annuale (circa 29 milioni su 956 milioni di ricavi) ed è al lavoro per ottenere la licenza bancaria in Regno Unito.

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