Inchiesta Liguria, dal Pd a Pannella-Bonino: così i soldi del re del porto Spinelli hanno finanziato i partiti
Secondo i pm un modo per ottenere concessioni. Anche Lega e FI nella lista dei beneficiari. «Nel 2015 un bonifico alla dem Paita»
DAI NOSTRI INVIATI
GENOVA Ai Comitati di Toti, al Pd, alla Lega, a Forza Italia, addirittura a Pannella e Bonino. L’imprenditore Aldo Spinelli elargiva un po’ a tutti: «Tutti quelli che potevano servire a migliorare la situazione del porto», dice lui. «Sì, in primis la sua», rispondono i magistrati che hanno disposto per l’imprenditore 84enne, indagato per corruzione e finanziamenti illecito, gli arresti domiciliari.
«Tutto lecito, ufficiale», sostiene Spinelli. «Non proprio», sostengono gli inquirenti, aggiungendo che il re del porto non finanziava per ragioni ideologiche ma per ottenere concessioni, proroghe, spintarelle, come il rinnovo trentennale del contratto per il Terminal Rinfuse, considerato la futura gallina dalle uova d’oro del porto, o la pratica per la trasformazione della spiaggia di Punta dell’Olmo, in provincia di Savona, da libera a privata.
La maxi inchiesta di Genova si è concentrata su quelli erogati ai Comitati di Toti che sono un’articolazione della Fondazione Change creata dal governatore. Gli contestano circa 74.100 euro che lui avrebbe versato soprattutto in corrispondenza delle varie campagne elettorali: 40 mila nel 2021, 15 mila nel maggio 2022, altri 15 mila nel settembre dello stesso anno e 4.100 a marzo del 2023. Consultazioni comunali e regionali in primis. Qui gli contestano la corruzione, cioè il do ut des, finanziamenti per avere atti amministrativi favorevoli da parte della Regione. «Toti ha telefonato, ha fatto, si è mosso, beh è il presidente della Regione Liguria». Ma dalle intercettazioni, confermate dall’interrogatorio dell’imprenditore, è emerso un quadro più ampio.
Premettendo che i soldi lui non li ha mai dati alle persone ma solo ai partiti, fa la lista: «Pd, Lega, Forza Italia, Bonino. Tutti ufficiali eh». Intende dire regolarmente registrati. Ricorda che si rivolgeva a Toti «come mi rivolgevo a Burlando», l’ex governatore della Liguria in quota Pd, che avrebbe finanziato attraverso l’associazione culturale Maestrale. «Io ho fatto anche la campagna elettorale per la Paita», ha aggiunto. Raffaella Paita, coordinatrice di Italia viva, sposata con lo spezzino Luigi Merlo, ex assessore regionale ai Trasporti con Burlando ed ex presidente dell’autorità portuale di Genova. È stata l’antagonista dem di Toti alle Regionali del 2015.
Poi c’è la Lega. «Gli abbiamo fatto un bonifico anche a loro, poi gliene facciamo un altro, stai tranquillo», dice Spinelli a Paolo Signorini, l’ex presidente dell’Autorità portuale, in una conversazione intercettata. Spinelli gli riferisce dell’incontro del giorno prima con Giancarlo Giorgetti, allora ministro dello Sviluppo economico. Infine il partito che non ti aspetti. «Sa dottoressa — si rivolge alla giudice per le indagini preliminari, Paola Faggioni, nel corso dell’interrogatorio di garanzia —, a un certo momento ho mandato dei soldi anche a Pannella e Bonino che non conosco neanche, mi hanno mandato una bella lettera chiedendomi aiuto e io gliel’ho dato».
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