A Pact4Future con il Nobel per la pace Ebadi: «La diversità conviene a tutti, l’inclusione attira talenti»

A Pact4Future con il Nobel per la pace Ebadi: «La diversità conviene a tutti, l’inclusione attira nuovi talenti»

Shirin Ebadi durante la seconda serata di Pact4Future

Quando la chiamano sul palco, applaudono tutti con entusiasmo. «Shirin Ebadi». Un paio di studentesse sedute nelle prime file riprendono l’ingresso con il telefonino. L’attesa nell’Aula Magna dell’Università Bocconi è tanta. L’avvocata, pacifista iraniana, premio Nobel per la pace, entra, saluta il rettore della Bocconi Francesco Billari e si avvicina al leggio.
Esprime subito solidarietà per le famiglie palestinesi e israeliane che hanno subito violenze, dopo l’attacco del 7 ottobre. Poi dice: «Indubbiamente l’attacco terroristico di Hamas va condannato, ma è doloroso che siano i civili di Gaza a pagare per gli errori dei terroristi». 

La seconda giornata

Ebadi guarda dritta sul foglio e legge decisa: «Purtroppo il mondo della politica è diventato sempre più maschilista e questo è uno dei motivi per cui la pace nel mondo è in pericolo. In nessun Paese le donne hanno raggiunto la piena parità».
Nella seconda giornata di Pact4Future, il forum internazionale del Corriere della Sera e dell’Università Bocconi, con Intesa Sanpaolo come educational partner, tutto gira intorno al tema people, che insieme a purpose e planet, sono l’anima della prima edizione dell’evento ideato per ripensare a una società più inclusiva e sostenibile.

La testimonianza

Dopo Ebadi, nomina Gaza anche l’attore Alessio Boni mentre legge una testimonianza di un padre. Ammette: «Sentiamo l’impotenza di non poter fare niente». Accanto a lui, c’è Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia e prima donna al comando dell’organizzazione nel nostro Paese, che insiste su un punto: «Bisogna investire a lungo termine sull’infanzia dei bambini». In Italia i minori che vivono in povertà assoluta sono un milione e 400 mila: «Bisogna coinvolgerli, renderli partecipi». Della stessa opinione è Tom Dannatt, ceo di Street Child: «È fondamentale garantire l’accesso all’istruzione di qualità perché senza competenze di alfabetizzazione e di calcolo le opportunità per un bambino sono limitate». «Solo il 6% dei rifugiati accede all’istruzione terziaria e questo numero deve cambiare», ricorda subito dopo Maya Ghazal, rifugiata e ambasciatrice Unhcr. Lei, Ghazal, è arrivata nel Regno Unito a 16 anni tramite un visto per il ricongiungimento familiare. Precisa: «Bisogna cambiare gli stereotipi secondo cui i rifugiati non possono avere successo». Servono quindi più strumenti, più azioni, più politiche di inclusione. E proprio sulla parola inclusione insiste Paola Profeta, prorettrice della Bocconi, durante una tavola rotonda ospitata nel pomeriggio di martedì nell’Auditorium Amplifon: «L’inclusione serve per accogliere talenti». 

I fondi stanziati

Ma donne e uomini non vanno omologati, sono diversi. Bisogna mettere tutti nelle condizioni di raggiungere il proprio obiettivo». Aggiunge Enrico Vita, amministratore delegato di Amplifon: «La diversità conviene perché migliora la capacità di comprendere le esigenze dei clienti».
Sempre dalla Bocconi, Renato Mazzoncini, ceo di A2A, annuncia di aver deciso di stanziare più fondi e di aver lavorato con i sindacati per la bigenitorialità: «Così favoriamo un bilanciamento tra vita professionale e privata».

Il consiglio ai giovani

Sul palco dell’ateneo milanese salgono anche Mara Panajia, presidente e amministratrice delegata di Henkel Italia e le studentesse della Bocconi Hafsa Nagawa e Lèa Christine Itumu Kikora, oltre a Honey Thaljieh, co-founder Palestinian Women’s National Football e relations manager per Fifa. In chiusura, l’assessore al Welfare del Comune di Napoli Luca Trapanese, in una conversazione con l’autore Giacomo Mazzariol, dà un consiglio ai giovani: «Non abbiate paura di come siete, puntate sulle vostre imperfezioni, non omologatevi».
Oggi la terza giornata del forum inizia alla Fondazione Cariplo e prosegue la sera alla Bocconi. Tra gli e le ospiti: la cantautrice Ditonellapiaga, la presidente della Rai Marinella Soldi e lo chef Davide Oldani. Al centro del dibattito: Purpose, come obiettivo, scopo, impatto sulle persone e sull’ambiente .

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