Gp Imola, Domenicali: «Equilibri cambiati in Red Bull, la Ferrari sta crescendo. Sarà una lotta più tirata»

diDaniele Sparisci 

Il capo della Formula 1: «Due Gp in Italia? Sarà difficile mantenerli. E Monza deve correre per restare in calendario»

«La prima volta che sono entrato in pista senza calzoncini corti e senza la pettorina da controllore dei biglietti, ma con la divisa rossa, è stata nel 1995. Emozione unica. E tante altre ne ho vissute a Imola. Fra le più toccanti: nel 2003 a poche ore dalle qualifiche accompagno Michael Schumacher in aeroporto, vola in Germania a dare l’ultimo saluto alla mamma. Il giorno dopo torna e vince. Non dimenticherò mai la sua forza dopo un lutto del genere». Stefano Domenicali è nato a Imola, questo fine settimana tornerà a casa per assistere a un Gp «ancora più speciale» dopo la cancellazione dell’edizione 2023 a causa dell’alluvione che aveva investito l’Emilia-Romagna. 

I problemi Red Bull 

«C’è anche tanta attesa sulla Ferrari: porta novità tecniche, ha annunciato acquisti, c’è entusiasmo per l’arrivo di Hamilton, l’effetto si farà sentire soprattutto all’estero, e per le voci su alcuni progettisti (Adrian Newey ndr). La lotta Mondiale è più serrata di quello che sembra».  Dietro le quinte restano le tensioni alla Red Bull: l’uscita del genio dell’aerodinamica, i rumors su Verstappen, tutti indizi di una squadra in subbuglio sebbene Horner sia stato confermato al vertice: «I cambiamenti potrebbero avere effetti sugli equilibri e dare discontinuità al dominio che c’è stato fino ad ora. E poi aspettiamoci altri rimescolamenti dal mercato piloti».

La partita per il rinnovo  di Monza

Domenicali, manager a capo di un gruppo americano che fattura miliardi e che di recente ha acquistato la MotoGp, è anche un uomo abituato a far quadrare i conti. Ammette che dal 2026 «avere due Gran premi in Italia (Imola e Monza ndr) sarà possibile ma obiettivamente molto difficile». Perché c’è la fila per ospitare la F1, perché sempre più Paesi, in Asia, negli Usa ma anche in Europa, chiedono di entrare («25 Gp è il limite massimo di gare in una stagione»), «e noi saremo costretti a fare delle scelte. Abbiamo chiesto agli organizzatori di alzare il livello dell’offerta». Il messaggio è soprattutto per Monza, i cui lavori di ammodernamento sono in corso e «devono proseguire a questo ritmo»: «Se oggi non c’è volontà di investire a lungo termine, se non c’è un cambio di passo sulle infrastrutture e sul contorno per i tifosi, alcuni Paesi rischiano di perdere il Gp. Oggi la F1 è più importante dei Mondiali di calcio. L’Italia è parte centrale del calendario e non si discute, ma a breve bisognerà affrontare insieme la quantità di risorse, non solo economiche, da investire per il futuro di Monza, ed eventualmente di Imola».

«Tutti i team lavorano ormai sul 2026»

Un orizzonte temporale che coincide con il cambio di regolamento, grande occasione per la Ferrari e non solo di riscrivere le gerarchie: «Tutte le squadre stanno lavorando ormai sul 2026, è l’obiettivo principale».
Ma c’è un presente da seguire, c’è Imola con i suoi saliscendi, pista severa ed esigente, snodo cruciale nella battaglia degli sviluppi, Verstappen ha trionfato nelle ultime due edizioni: «Max è impeccabile e ormai lo è da un po’ di tempo, ma mi aspetto un campionato molto più tirato. Dietro i distacchi sono ridottissimi, tutti spingono. Fare punti non è mai stato importante come quest’anno». Guai a sprecarne uno solo.

15 maggio 2024

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