«Giorgia? Una persona fantastica. La più importante della mia vita»: Giambruno torna e si confessa
Видео по теме
L’ex compagno di Meloni parla per la prima volta dopo la rottura
E alla fine gli tocca pur dire qualcosa di lei, non si scappa, c’è per forza una prima volta: «Giorgia per me è stata, è e sarà sempre la persona più importante della mia vita, indipendentemente dal fatto che abbiamo creato una famiglia insieme». Pausa minima. «Lei è una persona fantastica», ammette poi Andrea Giambruno, pagando il dovuto pegno a San Valentino, anche se lascia intendere che la serata solitaria non prevede impegni romantici con l’ex, fiori e Baci Perugina. Ma subito precisa, a scongiurare insistenze: «Non ne ho parlato prima e non ne parlerò più».
«Cosa rappresenta Giorgia oggi per te?», gli hanno appena chiesto — senza nemmeno specificare il cognome di lei — non serve. E lo sventurato risponde, ma poi la chiude lì e si infila lesto nei corridoi dietro il palco romano del teatro Manzoni, dove si presentava il libro di Candida Morvillo (è stata lei a porgli il tanto atteso quesito sentimentale) Sei un genio dell’amore e non lo sai (HarperCollins). Dopo di che Giambruno, completo in sottile gessato blu (non Estoril), si rifugia a passo svelto dentro al bar, lì a pochi passi dalla Rai, inseguito dai fotografi come un divo hollywoodiano.
Erano lì per lui, e certo. Per sentirlo raccontare che «non sono un genio in amore, non lo sono in nulla, però sono una persona perbene, ci tengo a sottolinearlo. Ci sono tanti che mi hanno avversato ma anche tanti che mi hanno voluto bene».
L’ex first gentleman di Palazzo Chigi arriva con la tipica andatura da cowboy già vista in tv quando conduceva Diario del Giorno su Rete4, prima che degli sciagurati fuorionda diffusi da Striscia la notizia gli costassero il primo piano in tv e a casa. La premier Meloni lo lasciò via social: «La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui».
Sono passati quasi quattro mesi. Qualcuno sostiene che i due non si siano mai lasciati, che si vedano di nascosto. Voce bassa, impostata, ciuffo più discreto e gamba accavallata che dondola veloce mostrando il calzino blu di filo di Scozia e il mocassino con le nappine, Giambruno sorride quando gli domandano: «Tu ti sei sempre amato molto, vero?» e risponde sincero: «Beh, insomma, sì».
Ma nemmeno per lui tutto è filato sempre liscio, ogni riferimento (non) è casuale: «Ho avuto la forza di superare i problemi, spero che un giorno mia figlia possa giudicarmi per il bene che le ho voluto». Gaia Tortora lo elogia: «Sei un padre straordinario per Ginevra». Stavolta fa il modesto: «Non è merito mio, spero prenda da sua madre».
Al polso destro luccica un orologio massiccio, alla mano sinistra due grossi anelli d’argento («Ho il cuore gitano», confessò al settimanale Chi). «Che amori ho avuto? Come tutti noi, le esperienze vanno fatte e vissute, non sono preoccupato per il futuro di mia figlia, so che soffrirà e farà soffrire, tutto però serve a farti crescere». Poi quasi filosofeggia: «Tutti quanti parliamo dell’amore, però non c’è una vera definizione. Tanto si è detto e scritto nei secoli, eppure nessuno ci ha capito ancora nulla, nessuno ha scoperto quale sia la chiave per vivere bene l’amore, con felicità». Nemmeno lui.
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Roma iscriviti gratis alla newsletter "I sette colli di Roma". Arriva ogni giorno nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui.