Usa, scatto in avanti bipartisan per gli aiuti all’Ucraina. Ma il compromesso non piace ai trumpiani

New York – È una sfida tutta interna ai repubblicani, quella che deciderà il futuro degli aiuti all’Ucraina, Israele, Taiwan, e la sicurezza del confine meridionale col Messico. In particolare fra i trumpisti, che vogliono bocciare il compromesso raggiunto dai colleghi al Senato perché Donald teme gli tolga un argomento fondamentale per la sua campagna presidenziale; e i moderati tradizionalisti, che invece vorrebbero approvare la misura perché contiene provvedimenti importanti e utili. Poi naturalmente ci sono anche i democratici che mugugnano, soprattutto nell’ala sinistra del partito, ma non sono molti e non c’è dubbio che la maggioranza approverebbe la legge, se arrivasse al voto.

Un gruppo bipartisan

Il gruppo bipartisan di senatori che ha lavorato per mesi alla legge di compromesso per finanziare Ucraina, Israele e Taiwan, e rafforzare la sicurezza al confine, ha presentato il testo di 370 pagine su cui ha raggiunto l'accordo. Il provvedimento prevede finanziamenti per 118,3 miliardi di dollari, più di quanto aveva chiesto in origine il presidente Biden, di cui 60,1 per l’Ucraina, 14,1 per Israele, e 10 per l’assistenza umanitaria dei civili nelle crisi globali, inclusi ucraini e palestinesi. Quindi stanzia 20 miliardi per rafforzare la sicurezza del confine meridionale, da usare tra l’altro per assumere più agenti di frontiera, allargare le strutture di detenzione degli illegali, e potenziare i controlli contro il narcotraffico, a partire dal Fentanyl. L’elemento più significativo sul piano del contrasto all’immigrazione non regolata è l’impegno a chiudere completamente il confine, quando si registrano più di 5.000 arrivi in una settimana, o più 8.500 arrivi al giorno. Una volta scattato questo blocco, per riaprire è necessario che il numero di illegali intercettati dai doganieri scenda almeno al 75% di queste soglie massime. La nuova legge rende anche più difficile la richiesta di asilo e facili le espulsioni, ma non limita la capacità del presidente di concedere il "parole", ossia il permesso temporaneo agli immigrati di vivere e lavorare negli Usa, in attesa che le loro domande di accoglienza completino l’iter legale.

Il testo non contiene tutte le richieste fatte dai repubblicani, ma ne accoglie molte e rappresenta un chiaro passo avanti per affrontare la crisi degli immigrati illegali. Per anni il Gop aveva sollecitato questi provvedimenti, ma ora che sarebbe ad un passo da ottenerli la sua componente più estremista li rifiuta, solo per fare un regalo elettorale a Trump.

Verso una maggioranza

Il leader del Senato Schumer ha detto che porterà la legge al voto preliminare domani ed è sicuro di ottenere una maggioranza bipartisan. Lo Speaker repubblicano della Camera Johnson però lo ha già rifiutato, in teoria perché lo giudica insufficiente. La realtà però è che Trump non vuole alcun accordo, anche se fosse "perfetto" e recepisse tutte le richieste dei repubblicani, perché così perderebbe un tema centrale da usare nella sua campagna elettorale: se il Congresso approvasse una soluzione bipartisan alla crisi dell’immigrazione illegale, lui non potrebbe più usarla contro Biden. E Johnson si è inginocchiato, perché se non lo avesse fatto sarebbe stato cacciato dai deputati trumpisti. Anche la candidata presidenziale repubblicana Nikki Haley ha criticato questo cinismo di Trump, sottolineando che i parlamentari repubblicani dovrebbero ignorarlo e fare l’interesse dei cittadini, che sarebbe quello di varare le utili misure contenute nella legge.

La politica però non funziona più così, e quindi ora si andrà alla battaglia. Se il testo verrà approvato con una solida maggioranza al Senato, poi passerà alla Camera, mettendo in imbarazzo i repubblicani trumpisti. Johnson cercherà di non sottoporlo neppure all’esame dell’aula, però se la legge passasse al Senato con più di 60 voti, esisterebbero scappatoie procedurali per portarla al voto anche alla Camera. Se ciò accadesse, i suoi sostenitori sono convinti che verrebbe approvata da una solida maggioranza bipartisan, perché ha l’appoggio dei parlamentari moderati e razionali di entrambi gli schieramenti. Resta ora da vedere se un manipolo di estremisti al servizio di Trump riuscirà ancora a paralizzare il Congresso, danneggiando l’interesse nazionale americano in patria e all’estero, pur di soddisfare il tornaconto elettorale personale di Donald.