Moody’s conferma il rating Italia e migliora l’outlook: «Prospettive migliori»
di Redazione Economia
Adesioni medie «oltre il 70%» con «picchi «del 100% nei porti». Un’«esigua minoranza, ha vinto il buon senso». Dopo giorni di attacchi, accuse e polemiche, ora lo scontro sullo sciopero generale si sposta sui numeri. Perché se per Cgil e Uil l’adesione è stata «alta» con una «media del 70%» e un «risultato straordinario», per il governo lo sciopero è stato invece un «flop» con «scarsa partecipazione».
E proprio sui trasporti la battaglia delle cifre si fa più dura, perché è in questo settore che il governo ha deciso la precettazione riducendo la protesta da 8 a 4 ore, dalle 9 alle 13, rendendo difficile per molti aderire allo sciopero che prevede anche le fasce di garanzia. Nel traffico ferroviario ad esempio, fa sapere il ministero dei Trasporti, le adesioni sono state appena il 5% con nessun treno soppresso sull’Alta Velocità, e solo il 16% del personale fermo sui treni regionali. «È stata la vittoria del buon senso - ha commentato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini -, una minoranza ha legittimamente avuto la possibilità di manifestare, senza bloccare milioni di italiani».
Ma le cifre di Cgil e Uil sono molto diverse: l’adesione ai trasporti ha avuto «picchi del 100% nei porti, fino all’80% nella logistica e una media del 70% nel Tpl (trasporto pubblico locale) e nel trasporto ferroviario». Filt Cgil e Uiltrasporti indicano che «nel settore equipaggi dei treni si sono registrati forti ritardi», mentre «nel trasporto marittimo le partenze delle navi sono state rinviate di 4 ore alle 13». Nei porti lo stop è arrivato al 100% a Livorno.
Alta l’adesione nella logistica che ha fermato il 75% degli autisti Amazon in Lombardia e il 70% nel Lazio. Fermo anche il 50% dei dipendenti Amazon del centro di smistamento di Spilamberto e il 95% alla Fedex di Ancona. A Roma, l’Atac segnala il 18,5% delle adesioni con le linee A e B della metropolitana aperte. A Torino, secondo Filt Cgil e Uiltrasporti, picco dell’85%. Fermi anche molti taxi.
Per quanto riguarda la scuola e il mondo della conoscenza, l’altro settore chiamato a scioperare in tutta Italia, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara parla di «clamoroso insuccesso» e sottolinea l’«adesione molto bassa» con i primi dati del ministero che parlano di appena il 6% di presidi, professori e personale Ata a incrociare le braccia. Ma molte scuole non hanno potuto aprire per mancanza di bidelli e migliaia di studenti hanno sfilato in moltissime città d’Italia. Per le adesioni Flc Cgil attende i dati ufficiali di lunedì, ma intanto la segretaria Gianna Fracassi, replica a Valditara: «Il tentativo di sminuire la protesta democratica del personale della scuola e le piazze piene di oggi sono indice di nervosismo da parte del ministro, andremo avanti, non ci fermeremo».
Nella Pubblica amministrazione, altro settore chiamato a protestare a livello nazionale, l’adesione è al 5,5%, con «ampia adesione di medici e sanitari» secondo Fp Cgil, mentre il Nursind registra un’astensione dal lavoro del 75% degli infermieri. Molti lavoratori fermi per 8 ore anche nelle aziende con la Toscana a guidare la classifica con la percentuale maggiore di adesioni, il 77%. Fermi, ad esempio al 100% alla Sammontana di Firenze e alla Servizi Ospedalieri di Lucca. Alla Fincantieri di Ancona stop per l’80% degli operai così come alla Acciai Speciali Terni. E Fiom e Uilm parlano di «piazze piene e fabbriche vuote».
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