Due � solo un numero, ha ragione Jannik, per� permette di fare calcoli precisi: il tesoretto di Djokovic (1.015 punti di vantaggio, accumulati quando era ancora il Djoker e non un re senza corona) � erodibile sul rosso, la terra di conquista su cui il campione del Miami Open da Montecarlo a Parigi difende appena 585 punti contro i 2.315 del serbo (e i 2.265 di Alcaraz, terzo in classifica a un’incollatura). Eppure il primo a tenere il sogno agganciato alla realt� � proprio lui, Sinner, l’unico cantiere aperto italiano che viaggia a velocit� supersonica, il ragazzo che ieri ha preso l’aereo dalla Florida a Nizza, destinazione Montecarlo, con in testa il primo allenamento stagionale (3� titolo di 13, secondo Master 1000: nella Race per Torino in tre mesi ha fatto pi� punti, 3900, di quanti ne sono serviti a Rune per qualificarsi al Master l’anno scorso, 3460) sulla polvere di mattone: �Gioved�, annuncia con un sorrisone dei suoi.
Sinner: la famiglia che lavora, la fidanzata che non appare. «Non cambierà nulla col numero 2»
Il campione del Miami Open � rientrato a Montecarlo, dove nel weekend inizia il terzo Master 1000 della stagione: le insidie del passaggio sulla terra e l’inseguimento a re Djokovic, che pu� essere superato sul rosso

L’etica del lavoro
La strada, prima del traguardo: �Da Indian Wells a Miami cambia tutto. Non ho cominciato alla grande per� ogni giorno che passava ero pi� a mio agio e ho alzato il livello drammaticamente in semifinale con Medvedev e in finale con Dimitrov. � questa la cosa di cui vado pi� fiero�. L’etica del lavoro, prima della sensazione del cristallo del trofeo inseguito per tre volte tra le mani (due carezzine furtive, quasi vergognandosi): �Mio padre e mia madre lavorano ancora, non cambier� niente nella famiglia Sinner ora che sono n. 2 del mondo. Siamo tutti molto normali. Al tennis tengo, alla vita di pi�. Loro continueranno per la loro strada, io per la mia. Forse verranno a Montecarlo e Roma, la cosa pi� importante � che stiano bene. Se io sono felice, lo sono anche loro e va tutto bene�. Il gruppo, prima dell’ego e dei lustrini: �I miei allenatori mi preparano per i match e pensano a tutto ci� a cui io non arrivo. Ho solo 22 anni, in fondo�.
Il fidanzato d’Italia
Eccolo, il fidanzato d’Italia, lo sportivo per cui mezza Miami ha fatto la coda all’Hard Rock stadium , il predestinato (�Al lavoro: solo cos� i risultati arrivano� precisa Jannik) con la capacit� di essere l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto, e pazienza se non aver mai affrontato Roger Federer rimarr� per sempre un piccolo rimpianto. Oltre al carisma in campo, la naturale predisposizione ad essere buffo fuori, quando ritrovarsi al centro dell’attenzione lo imbarazza: � successo con la Nazionale di Spalletti, con Serena Williams, con Laura Pausini domenica post trionfo. Allora Sinner torna un ragazzo timido, comincia a ciondolare su una gamba e poi sull’altra scrocchiandosi le dita, che � ci� che fa quando non sa dove mettere le mani.
La normalit� di casa Sinner � l’antidoto da portarsi dietro nella follia caotica dell’esistenza sul circuito, insieme alla girlfriend Maria, presente anche in Florida, a cui Jannik ha chiesto di non apparire, non postare foto insieme, non fare nulla per farsi notare (sola eccezione: il Milan in Champions a San Siro, insieme, lo scorso dicembre). � l’unico argomento di cui non parla volentieri: l’amore. Ha notato l’odio social scatenato dalla relazione di Berrettini con Melissa Satta, teme che una sconfitta possa essere messa in relazione con la sua vita privata. Ma Maria c’�, ha un ruolo importante. Come spiega coach Darren Cahill: �Ciascuno di noi contribuisce al benessere di Jannik come uomo e come giocatore. Nessuno escluso�.
La trasformazione lunga 7 mesi
Miami � il tassello ventoso e umido di una trasformazione in atto da sette mesi, lui stesso fa risalire il cambio di marcia a Toronto, agosto 2023, il Master 1000 che ha sbloccato processi gi� in atto, nella testa (�Quella vittoria mi � servita a livello mentale: mi ricordo la bella sensazione ma non c’� mai tempo di godersi nulla, il giorno dopo ero gi� a Cincinnati, il giorno dopo ancora rigiocavo un torneo�), nel corpo (�Il mio miglioramento pi� grande � fisico: non amo la palestra per� ne comprendo il valore perch� ora posso stare in campo ore senza scendere di livello�), nella tecnica (�Il servizio � molto migliorato�, soprattutto la seconda palla). Nello swing americano ha stupito, oltre alle sue eccezionali doti di colpitore, la preparazione a tavolino dei match, da Kokkinakis al secondo turno di Indian Wells alla finale di Miami, grazie alla sinergia tra il coach presente (Cahill) e il coach assente (Vagnozzi torna da Montecarlo), e chiss� cosa sarebbe successo in California se Jannik non avesse accusato un calo nella semifinale con Alcaraz, ma non � certo sul latte versato che val la pena di sostare.
Sinner � gi� oltre (�Nel passaggio alla terra faccio sempre un po’ fatica, vedremo, ma sar� tutto diverso: ripartiremo da zero�), consapevole della rivoluzione che sta imponendo a un tennis quasi immobile durante i tre lustri degli Immortali (�Se dicessi che mi aspettavo tutto questo, mentirei. Per� battere due volte Djokovic tra Torino e la Davis ha significato molto per me, l’off season � stato ottimo: mi sono portato dietro la fiducia e i progressi nel 2024�), disposto a non drammatizzare quando la sconfitta busser� alla sua porta: �Ci sono giocatori che amano far festa a lungo dopo un successo. Io non sono cos�. Sapere che torner� presto al lavoro per migliorarmi � l’unico programma che mi fa sentire bene�.
Cahill — che, � evidente, dopo due anni gli vuole gi� bene come a un figlio — chiede di non fare paragoni. Jannik scrive la storia per s�, non certo per superare Pietrangeli e Panatta e nemmeno per emulare i Big Three, o quel che ne rimane. �Non credo sia giusto accostare la nuova generazione, Jannik, Alcaraz e Rune, a Federer, Nadal e Djokvovic — ha detto il tecnico australiano a Miami —. Non vedremo mai pi� un dominio cos� totale, definitivo. Bisogna concedere a questi ragazzi il tempo di affermarsi, trovare un loro posto nel tennis, fare le loro esperienze. Jannik rispetta tutti ma non ha paura di nessuno�.
Venerd� nasce il tabellone di Montecarlo, terzo Master 1000 della stagione. Aspettando l’ineluttabile sorpasso, Sinner sar� testa di serie n. 2, dietro Djokovic. Sul mondo si annuncia un’altra alba rossa.
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2 aprile 2024 (modifica il 2 aprile 2024 | 07:07)
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