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Federica Pellegrini, all'Olimpiade da spettatrice: «C'è un tempo per ogni cosa»
«Stasera c’è la mia gara, i 200 metri stile libero». Argento ad Atene, oro a Pechino, finale sia a Londra sia a Rio: la più grande nuotatrice italiana di ogni tempo. «E’ la prima volta da vent’anni a questa parte che non la nuoto, questa finale» sorride Federica, con un velo di malinconia. «Ma va bene così. C’è un tempo per ogni cosa. Ad Atene avevo sedici anni: una ragazzina. Adesso, tra meno di una settimana, ne compio trentasei. E’ una nuova vita: faccio la mamma di Matilde, la moglie di Matteo» (anche Matteo Giunta, il suo ex allenatore, è qui). «Sono fiera che il primo oro italiano a Parigi sia venuto dal nuoto, dal circolo Aniene. Ora sono qui a fare il tifo per Thomas». Thomas sarebbe Ceccon, finalista nei 100 dorso, che oltretutto si allena nella stessa piscina di Verona dove nuotava Federica. «Thomas mi piace molto. E’ un ragazzo semplice. E vive per il nuoto. Questo aiuta, sa? E’ bello che la fiaccola passi alla nuova generazione». Prima di avere una come lei, però, di generazioni ne dovranno passare molte.