Netanyahu frena ancora sui negoziati. Raid nell’ospedale a sud di Gaza

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME — Lo ripete da settimane e adesso lo slogan sta sul manifesto stampato dal suo partito: �Solo il Likud pu� portare la vittoria totale�. Il volto � ovviamente quello di Benjamin Netanyahu che tira dritto e respinge i tentativi americani di pensare al dopo guerra. Anche un piano vagheggiato sul Washington Post — la Casa Bianca al lavoro con i Paesi arabi per la nascita di uno Stato palestinese in cambio della normalizzazione con Israele — viene subito cassato: �Non � tempo di regali ai palestinesi. Qui siamo ancora a dopo i massacri del 7 ottobre�, replica un consigliere del premier. Lo aveva gi� dichiarato con parole identiche — rivela la rivista digitale Axios — Netanyahu in persona a Antony Blinken, il segretario di Stato, durante la visita della settimana scorsa.

Cos� Bibi, com’� soprannominato, sembra chiudere ai negoziati per il rilascio degli ultimi ostaggi, nonostante abbia incontrato William Burns, il capo della Cia, e Blinken sostenga che �un accordo sia ancora possibile, anche se � molto dura�. Resta — come ribadisce il capo del governo — la pressione militare, sempre pi� massiccia nel sud dove � ammassata la maggior parte degli abitanti di Gaza. I soldati ieri hanno bombardato e assediato l’ospedale Al Nasser, il pi� grande in quelle aree, poi l’incursione che sarebbe servita — spiega Daniel Hagari, il portavoce delle forze armate — a cercare gli ostaggi o almeno i loro resti, le truppe avrebbero dissotterrato dei cadaveri.

�Sappiamo dalle testimonianze di chi � stato rilasciato che l� dentro c’erano prigionieri. Abbiamo arrestato decine di terroristi�. Assicura che non sia stato dato l’ordine di evacuare le corsie, ma il direttore Nahed Abu Teima denuncia alla Bbc �la situazione disastrosa, i pazienti rimasti sono ammucchiati nei reparti, non possono camminare e sono in grande pericolo�. L’esercito accusa Hamas di usare le cliniche come basi e di averci tenuto i rapiti, un missile ha ucciso Ahmed Ghoul, tra i terroristi che hanno partecipato alla mattanza di oltre quattro mesi fa e che secondo l’intelligence era il carceriere della soldata Noa Marciano, il cui corpo � stato trovato dai militari vicino all’ospedale Al Shifa alla met� di novembre.

I palestinesi uccisi sono quasi 29 mila, sulla cittadina di Rafah e gli ultimi chilometri quadrati verso il confine con l’Egitto incombe la minaccia dell’offensiva che Netanyahu dice di aver ordinato. Prima — garantisce agli americani — verr� messo insieme un piano di evacuazione verso la costa mediterranea e il nord da cui gli stessi civili sono gi� fuggiti. La ricostruzione della Striscia devastata da 132 giorni di guerra — calcolano le Nazioni Unite — coster� almeno 20 miliardi di dollari, �se il conflitto finisse adesso�.

La diplomazia internazionale sta anche cercando di disinnescare gli scontri con l’Hezbollah libanese che ieri ha bersagliato la citt� di Kiryat Shmona nel nord di Israele in risposta ai bombardamenti del giorno prima in cui sono stati uccisi dieci civili. Che a loro volta erano la rappresaglia per la morte di una soldata, quando la sua base � stata colpita dai razzi. Gli scambi sono quotidiani, salgono di livello. Gli americani premono su Israele perch� dia una possibilit� alle trattative, Yoav Gallant, il ministro della Difesa, avverte: �Non vogliamo una guerra, ma Hezbollah deve sapere che possiamo decidere di attaccare Beirut�. Il piano che coinvolge francesi e italiani prevede che i paramilitari del gruppo sciita, sponsorizzato e armato dal’Iran, si ritirino dal confine e in quelle aree — dove gi� opera la missione Unifil delle Nazioni Unite — venga rafforzata la presenza dell’esercito libanese.

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