Ita Airways prevede di chiudere il 2023 in pareggio operativo, forse in terreno lievemente positivo, contro i -337 milioni di euro del 2022. Ma all’ultima riga del bilancio resterà il segno rosso, anche più che dimezzato rispetto all’anno prima e nonostante il caro voli: due fonti a conoscenza dei conti della compagnia — decollata il 15 ottobre 2021 subentrando ad Alitalia — spiegano al Corriere che si attende una perdita attorno ai 160 milioni di euro, contro i -486,18 milioni del 2022. Il 30 novembre la cassa ammontava a circa 600 milioni, proseguono le fonti, mentre al 31 dicembre dovrebbe scendere a 450 milioni. Ita è stata finora finanziata dagli 1,35 miliardi del ministero dell’Economia e delle finanze, oggi azionista unico.
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I bilanci negli anni
La compagnia precisa che i dati verranno diffusi «a seguito della loro certificazione nei tempi e nei modi previsti dalla normativa». Se dovesse essere confermato il valore per il 2023, il rosso netto cumulato dalla sua creazione toccherebbe gli 815 milioni, di cui il 60% tutto nel 2022. Il primo bilancio depositato, sull’andamento del 2020 (quando non volava), mostra una perdita di 1,02 milioni. Che sale a -147,9 milioni nel 2021 con i primi due mesi e mezzo di attività. Il 2022 si è chiuso con una perdita d’esercizio di 486,19 milioni. Tenendo conto della voce «risultato prima delle imposte» il rosso complessivo dalla fondazione è di 994 milioni.
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I finanziamenti
Come anticipato a inizio novembre dal Corriere la compagnia italiana cerca 330 milioni per l’acquisizione di nuovi velivoli. Da quanto si apprende sarebbe stato raggiunto l’accordo per la garanzia Sace che dovrebbe coprire fino all’80% dei finanziamenti, divisi con ogni probabilità in due tranche, anche se non è ancora stato definito dai vertici. L’azienda fa sapere che il pareggio operativo atteso nel 2023 «consentono di acquisire credibilità verso il settore bancario» e che «nei primi giorni del 2024 sarà finalizzato un finanziamento per l’acquisizione del primo aeromobile di proprietà».
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Il dossier con Lufthansa
Sullo sfondo prosegue il negoziato con l’Antitrust Ue per sbloccare l’operazione che prevede l’ingresso di Lufthansa nel vettore tricolore inizialmente al 41% (per 325 milioni di euro). Il 30 novembre il colosso tedesco e il Tesoro hanno notificato l’accordo e un primo esito da parte della Direzione generale della Concorrenza Ue — nell’ambito della cosiddetta «fase 1» — è atteso il 15 gennaio 2024. Ma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha già anticipato che il dossier slitterà alla «fase 2» spostando così la scadenza a maggio 2024.
lberberi@corriere.it
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28 dic 2023
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