Ex Maserati, l’offerta di Pizzuto per rilevare il polo di Grugliasco

E’ già in evoluzione l’operazione immobiliare, necessaria per effettuare i passaggi fondamentali per la compravendita di tutta l’area, partendo dal prezzo – non trattabile - di 25milioni richiesti da Tavares, ceo di Stellantis. Entreranno fondi di investimento raccolti in un solo patrimonio e partner della business unit, una cordata di imprenditori che non solo sostengono l’operazione in termini economici ma sono uniti in una straordinaria strategia, quella di riunire tutte le forze sfruttando ogni possibile sinergia. Il complesso di 210mila metri quadri, é costituito da diversi edifici, oltre alla fabbrica, vi sono sedi per la logistica, gli uffici, sale tecniche e ausiliarie, parcheggi direttamente collegati da un tunnel. Diventerà un polo tecnologico-produttivo, un vero campus di tipo americano - l’Estrema Academy guidata dal professore Gerhard Blechinger - per soddisfare le esigenze dei giovani che vogliano lavorare o studiare in un ambiente stimolante. Una community che avrà un ruolo importante nel formare i lavoratori, che potranno trovare tantissime opportunità, per dedicarsi ad esperienze in nuovi ambiti, con spazi coworking che implicano la condivisione con altre persone pur mantenendo un’attività indipendente. La nuova società Estrema Technology Hub avrà l’aspetto – spiega Pizzuto - di una startup, una vera impresa emergente che potrà crescere all’infinito, contemplando l’interazione tra aziende, dipendenti, studenti, insegnanti e imprenditori, coinvolgendo tutta la componentistica, duramente colpita, per generare formule inedite nel campo della mobilità sostenibile e della produzione di energia. Verranno installati pannelli solari su ogni superficie del tetto, riducendo così emissioni e costi per fornire energia all’intero sito, con punti di ricarica per auto, biciclette, scooter elettrici, disponibili anche al pubblico. Una moderna identità che prevede anche la costruzione di un ambiente culturale a dimostrazione che si può rinnovare, senza smantellarla, l’industria automobilistica italiana, di oggi e di domani.