Tesla taglia il 10% della forza lavoro per la concorrenza cinese, 14 mila licenziamenti. Musk: «Ridurre i costi»
di Francesco Bertolino
Non solo benzina. Anche ricaricare un’auto elettrica, ora, implica un aumento dei costi. Federcarrozzieri, l’associazione nazionale per la tutela delle carrozzerie italiane indipendenti, ha denunciato gli evidenti incrementi alle colonnine: secondo quanto deciso dalle diverse aziende che garantiscono la fornitura, le tariffe "pay for use" - cioè con pagamento al consumo, registrano un andamento altalenante, con alcune tipologie che salgono e altre che invece diminuiscono. Ma ad essere in netta salita sono soprattutto abbonamenti mensili e particolari pacchetti di acquisto. Questo perché molte compagnie hanno deciso di togliere dal mercato offerte particolarmente vantaggiose, riportano i prezzi a uno stato di normalità.
di Francesco Bertolino
Dai dati dell’associazione emerge che per il servizio Be Charge di Plenitude che conta oltre 20 mila colonnine in Italia, il costo al consumo passa da 0,60 euro/kWh per la ricarica Quick (fino a 22 Kw) di inizio 2023 agli attuali 0,65 euro/kWh (+8,3%), mentre la ricarica Ultrafast (fino a 150 kW) resta immutata a 0,95 euro/kWh. Dallo scorso novembre, però, non è più possibile sfruttare gli abbonamenti mensili. Per Enel X Way, invece, la tariffa pay for use è passata da 0,58 euro/kWh (per ricariche con velocità fino a 22kW) agli attuali 0,69 euro/kWh, pari ad un rincaro del +19%, ed è sparito l'abbonamento Small che al costo di 25 euro permetteva di ricaricare fino a 70 kWh, sostituito dal più costoso abbonamento City: 80 kWh a 49 euro con un aggravio di spesa, considerato il costo al kWh, del +69,4%. Lo stesso vale per le tariffe praticate da A2A: quella a consumo per le ricariche presso le Isole digitali e Quick è passata da 0,56 euro per kWh di inizio 2023 agli attuali 0,65 euro per kWh, con un aumento del +16%, mentre è sceso il costo per il servizio Fast+ e Ultra (da 0,95 a 0,90 euro per kWh, -5,2%). Pesanti gli aumenti per gli abbonamenti: lo Small sale da 23 a 25 euro (+8,70%), il Medium da 51 a 57 euro (+11,7%), il Large da 92 a 106 euro (+15,2%). Ormai ufficialmente cancellato l'abbonamento Extra Large, che, al costo di 122 euro per i clienti standard e di 106 euro per i clienti domestici, consentiva ricariche fino a 320 kWh al mese.
di Redazione Economia
Come anticipato, la ragione principale degli aumenti dei prezzi è la decisione di gran parte delle società distributrici di energia elettrica di eliminare le promozioni molto vantaggiose di ricarica. Una mossa che non rende solo più dispendiosa la fornitura ma mette anche più in difficoltà il mercato dei veicoli a batteria che - dopo ottimi risultati nel corso del 2023 - in Italia ha già registrato un brusco rallentamento nelle vendite nei primi mesi del 2024. La prima causa sono proprio i dubbi degli automobilisti sui costi dell’elettricità: dovendo sostenere già una spesa più alta rispetto all’acquisto di un’auto ibrida o a benzina, è fondamentale che il rifornimento di elettricità sia conveniente.
di Peppe Aquaro
«Gli abbonamenti mensili e i pacchetti a consumo rincarano in modo sensibile — si legge nella nota di Federcarrozzieri —, con alcuni operatori che hanno cancellato del tutto le offerte più convenienti per gli automobilisti». In questi casi, in un anno i prezzi sono aumentati anche del 69%. Senza, però, riflettere un reale aumento del costo della materia prima: «Da settimane riceviamo le proteste degli automobilisti che denunciano come i costi delle ricariche per le auto elettriche siano sempre più alti in Italia — ha dichiarato all’Ansa il presidente di Federcarrozzieri Davide Galli —. Rincari che appaiono del tutto ingiustificati se si considera l’andamento delle quotazioni energetiche, e che si aggiungono agli altri aumenti che stanno interessando il settore dell’auto, dalle assicurazioni ai pezzi di ricambio».
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