Il coraggio della famiglia Navalny: nel gelo siberiano Lyudmila lotta per il corpo del figlio dissidente

di Irene Soave

La madre rifiuta l’ennesimo ultimatum delle autorit�. Yulia raccoglie, con la giovane Dasha, il testimone politico del marito. Il fratello Oleg � ricercato da Mosca

Il coraggio della famiglia Navalny: nel gelo siberiano Lyudmila lotta per il corpo del figlio dissidente

Una foto di famiglia dei Navalny dell’agosto del 2020. Da sinistra, la moglie Yulia, Aleksei, i due nipotini, figli del fratello Oleg, i genitori, Anatoly Ivanovich e Lyudmila Ivanovna, il figlio Zakhar, la figlia Dasha. L’ultimo a destra � Oleg, fratello minore del dissidente russo

Una famiglia non � il suo focolare. Il focolare era un modesto trilocale in affitto, nel sobborgo moscovita di Mar’ino. Dismesso dopo l’evento che ha sventrato la famiglia Navalny: l’avvelenamento di Aleksei, ad agosto 2020, e poi il coma, la riabilitazione a Berlino, il ritorno in patria, l’arresto. Da allora, i figli Zakhar e Dasha studiano in Germania e negli Stati Uniti, e sua moglie, ora vedova, farebbe base vicina alla figlia, a Stanford.

In Russia restano gli anziani genitori di lui: la madre Lyudmila � stata la prima, dopo l’annuncio della sua morte, a sfidare il gelo artico e presentarsi all’obitorio dell’ospedale siberiano di Salekhard, esigendo di vederlo. Da allora tiene testa alle autorit�, girando video di denuncia e rifiutandone gli ultimatum. Nessun focolare: ma tutti uniti, dopo la morte di Aleksei, capofamiglia anche della frastagliata opposizione al regime di Putin, nel mandato di famiglia di essere o perlomeno mostrarsi coraggiosi, e rigorosi, nelle difficolt�.

Il dolore � privato, e viene dopo: lo ha detto gi� dal palco della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco Yulia Navalnaya, vedova da poche ore. Sono restata qui a parlare, ha detto, perch� Aleksei avrebbe fatto cos�. Solo gioved�, sei giorni dopo la notizia che il marito era morto, � volata negli Stati Uniti dalla figlia Yulia, �la mia dolce bambina�. Nello stesso giorno, le due hanno incontrato il presidente Biden.

Marted� ha annunciato che avrebbe preso il testimone del marito, per continuare la dissidenza, e i media russi la accolgono gi� con due tipi di indiscrezioni. Starebbe per essere dichiarata �agente straniero�, col rischio di arresto se tornasse in patria. Ed � etichettata �vedova allegra�. La strategia era gi� stata usata nel 2020, quando la moglie del dissidente bielorusso incarcerato Siarhei Tikhanovski prese il suo posto: nell’ipotesi che Yulia Navalnaya facesse lo stesso, la tv Tsargrad, vicina al Cremlino, aveva minacciato di divulgare video intimi di Navalny con altre donne. Ora i siti della propaganda le attribuiscono storie col giornalista Christo Grozev, che per il sito d’inchiesta Bellingcat aveva ricostruito l’avvelenamento del marito, con vari capi di Stato e di governo europei, con un miliardario russo. La prima persona che Yulia Navalnaya ha incontrato, a Monaco, dopo la notizia della morte del marito, era stata e non per caso proprio Tikhanovskaya.

Mostrare coraggio. Lo fa la madre di Aleksei, Lyudmila Navalnaya, che gioved� ha divulgato un video in cui diceva di sentirsi minacciata, e di essere ricattata, dalle autorit� del carcere: �Vogliono portarmi in fondo a un cimitero, a una tomba appena scavata e dirmi: qui c’� tuo figlio. Io non sono d’accordo�. Ora attender� fino al 4 marzo per un’udienza sulla mancata riconsegna della salma. Ieri l’ultimatum: �Un investigatore ha chiamato la madre di Aleksei Navalny, dicendo che o accetta un funerale segreto senza un addio pubblico entro 3 ore o Aleksei sar� sepolto nella colonia penale� in cui � morto. Lo ha detto la portavoce del suo staff, Kira Yarmish. Ancora coraggio: Lyudmila si � rifiutata di negoziare, insistendo �affinch� le autorit� permettano che il funerale si svolga secondo le usanze�. Una concessione che il Cremlino non far� mai.

Ora � nella lista dei ricercati internazionali, per la Russia, anche l’altro suo figlio Oleg, anche lui gi� incarcerato in passato facendo le spese dell’esposizione del fratello, e infatti ora all’estero, non � noto dove.

Nel 2014 Oleg e Aleksei furono condannati per appropriazione indebita ai danni dell’azienda francese di cosmetici Yves Rocher, alla quale la loro compagnia di trasporti di famiglia, Glavpodpiska, avrebbe sottratto 30 milioni di rubli (oggi circa 330 mila euro) applicando commissioni gonfiate. Il tribunale li aveva condannati a dicembre 2014 a tre anni e sei mesi ciascuno. Oleg Navalny scont� la pena; il fratello Aleksei ne ottenne la sospensione in via condizionale.

Di l�, peraltro, part� l’infernale macchina giudiziaria che ha portato Aleksei a morire in carcere. La condizionale implicava, tra l’altro, che si presentasse a due �firme� mensili, ma nei cinque mesi in cui si � ripreso dall’avvelenamento al Novichok non ha potuto farlo. Per questo, appena � tornato a Mosca, � stato arrestato. Per non uscire mai pi�.

Ha rotto il silenzio solo questa mattina, con poche parole su Instagram, la figlia Dasha, diminutivo di Daria: �Amore, baci, abbracci e mi manchi tanto�. La foto � di famiglia e spezza il cuore: padre e madre giovanissimi, Dasha in braccio, forse � scattata prima del 2008 perch� nella cornice manca il fratello Zakhar, nato quell’anno. Zakhar detto �Zozo�, il pi� silenzioso della famiglia: sedici anni tra un mese, un’enorme eredit� da portare.


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24 febbraio 2024 (modifica il 24 febbraio 2024 | 07:13)

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