Samurai in Giappone, Dragone in Cina. Max Verstappen, l’Alieno Mutaforma, ha di nuovo cambiato aspetto ma il risultato � il solito: lui solo soletto davanti, gli altri a disputare un altro Gp, nel quale la Ferrari ha visto sgonfiare le sue vele e la McLaren, invece, intercettare la giornata di vento giusto (ma pi� che altro con Norris: Piastri infatti ha subito danni in un contatto). Dopo cinque corse il Mondiale di F1 � gi� chiaramente indirizzato su un fronte mentre � ancora fluido su un altro.
Pagelle F1 Gp Cina: Norris il migliore dopo Verstappen (9), Ferrari passo indietro (5), Leclerc pensa a chiudere Sainz
Verstappen rimane di un altro pianeta e stavolta la Red Bull ritrova un Perez nella migliore versione di Barrichello. Stroll, tamponamento da driver sbadato (2), Sargeant (2) da retrocessione

Max Verstappen: 58
Non aveva mai vinto in Cina, non ha perso l’occasione per rimediare e aggiungere Shanghai ai territori del suo Risiko: antipasto con la vittoria nella sprint e la pole, �main course� con il successo nella corsa principale. Speriamo che abbia bisogno di un buon digestivo… Una cortesia: nessuno dica pi� che � la macchina, e non il pilota, a fare la differenza. Dopo 5 Gp – uno dei quali, in Australia, non completato per un guasto – Max ha 26 punti sul secondo (Perez): nel canottaggio si direbbe che ha gi� una barca di vantaggio. P.S.: come sempre il voto sta ovviamente per le vittorie in F1 dell’Alieno.
La gente di Shanghai: 10
Il ritorno del Gp dopo 5 anni diventa una festa da sold out come mai si era visto. Gli osanna del pubblico vanno a Guanyou Zhou, manco fosse Verstappen, o il trionfatore di Indy, mentre il beniamino lotta al massimo per spezzare le reni ai colleghi in coda (14�, alla fine): De Coubertin si sarebbe emozionato per l’omaggio al suo famoso motto. Il barone �olimpico� si sarebbe poi commosso anche per il gesto di Zhao (lode pure a lui), che si inginocchia con gli occhi luccicanti di fronte agli spettatori in tribuna: da bambino vedeva la corsa di casa in tv e sognava, un giorno, di farne parte.
Lando Norris: 9
Miglior pilota di giornata (Verstappen fa storia a parte), riscattando l’errore nella gara sprint. Ha mandato all’incasso il fatto che la McLaren sfruttasse al meglio le coperture hard. � sopravvissuto – al netto di moccoli non precisamente oxfordiani – anche alla fregatura di una virtual safety car chiamata dal direttore di corsa proprio quando Lando aveva appena passato il limite per entrare nella pit lane per il cambio gomme. Quindicesimo podio della carriera, ottavo secondo posto: il pelo nell’uovo sull’inglesino � che non vince mai (per ora solo un successo, ma in una gara sprint).
Sergio Perez: 7,5
Pare aver trovato una certa costanza nel ruolo di… scudiero. Chiamiamolo allora il Barrichello di Verstappen. Battute a parte, Sergio ha riscattato una partenza al valium (Alonso se l’� pappato con maestria dopo poche curve) centrando un podio peraltro annunciato dal secondo posto in qualifica. Come Barrichello, non � nemmeno tanto fortunato: stavolta ha scontato il secondo doppio pit stop della Red Bull durante le safety car; il primo, dopo la rottura del motore della Sauber di Bottas, � stato completato a tempo di record, ma quello successivo, nato dai cozzi in coda prima della ripartenza, non � andato altrettanto bene. Per� non � riuscito a rimontare Norris e in ogni caso � stato pi� lento di Max addirittura di un secondo.
Niko Hulkenberg: 7,5
Regala alla Haas un altro punto prezioso, che tiene il team americano a ridosso del sesto posto della Racing Bulls nel Mondiale �dei poveri� (7 punti contro 5 per la scuderia di Faenza). Il tedesco che pareva uscito dal giro della F1 non � una mummia tolta dal sarcofago: ha voglia e si batte. Le ambizioni, poi, sono cresciute dopo che Alonso ha rinnovato con l’Aston Martin: �Mercato interessante, forse anche per me� � il commento di Nico con l’acquolina in bocca.
Fernando Alonso: 7,5
Rimescola le carte come un mazziere e �gioca corto�, nel senso che usa mescole pi� morbide per accorciare gli stint e provare ad avere una chance. Il terzo posto della qualifica svanisce come una chimera, ma Nando fa l’uomo-spettacolo e arraffa la settima piazza con un’Aston Martin di nuovo poco competitiva sul passo-gara. Ciliegina sulla torta: con il giro pi� veloce nega l’ammazzacaff� a Verstappen alla fine del suo banchetto.

Daniel Ricciardo: 7
Povera bestia, nel giorno in cui ha qualche segnale positivo dal nuovo telaio della Racing Bulls (l’ha avuto solo lui, non Tsunoda) incappa in un altro incidente, come in Giappone. Ma stavolta la colpa � solo di Stroll. Comunque il canguro veterano sembra aver ritrovato qualche balzo giusto.
Charles Leclerc: 6/7
Al via s’� fatto infilare da Russell e pure da Hulkenberg perch�, quasi a voler scrivere il sequel della scaramuccia di sabato, s’� preoccupato solo di sbarrare il passo a Sainz nella prima curva. Poi ha provato a mettere nel mirino quel podio (il gradino pi� basso, peraltro) che sapeva gi� essere il massimo traguardo possibile. Una Ferrari con la lingua fuori e la gran giornata di Norris gli hanno guastato i piani, consegnandolo alla medaglia di legno.
George Russell: 6,5
L’ottimo spunto in partenza, non raramente una specialit� della casa, rimane la parte migliore di una gara poi sviluppatasi senza infamia e senza lode (ha anche approfittato dei problemi di Piastri con la McLaren: senn� difficilmente avrebbe chiuso sesto). Ricerchiamo note che lo riguardano nel taccuino degli appunti: non ne troviamo, a parte quella che nel tentativo di sorpasso su Sainz (al giro 40 era vicino) avrebbe potuto sfruttare gomme pi� fresche. That’s all, folk.
Lewis Hamilton: 6
Il disastro di una qualifica da penultima fila � mondato, nei limiti del possibile, da una gara da minimo sindacale (visto il suo pedigree) che regala i punti del nono posto al futuro ferrarista. Non dev’essere facile guidare una monoposto, la W15, che assomiglia a un Paese dal Pil �piatto�. Da Imola cambieranno le prospettive della scuderia che sotterrava tutti?
Carlos Sainz: 6
Domenica da quaresima (fuori periodo): l’unica nota positiva � aver salvato la quinta piazza dal possibile attacco di Russell (giunto peraltro a 5 secondi dallo spagnolo e dunque non proprio pericoloso). Del week end cinese di Carlos si ricorder� solo lo scambio di battute con Leclerc dopo il duello nella sprint. Un po’ poco.
Ferrari: 5
Ahi, ahi ahi… Shanghai. Il Gp della Cina segna un bel passo indietro, per la Rossa: per la prima volta nell’annata non arriva almeno un podio. La SF-24 � stata sempre in difficolt� e la mancanza delle prove libere nel format tradizionale e completo, data la disputa della gara sprint, ha probabilmente impedito di scoprire il �bug� della scarsa produttivit� con le gomme hard. Gli aggiornamenti servono e al pi� presto: il bonus che il Cavallino aveva sugli avversari – ovvero la possibilit� di stare a studiare la situazione per affinare scelte ed evoluzioni – sembra in via di esaurimento.
L’�altra� F1: 5
Continuiamo a pensare che, a parte il campionato personalissimo di Verstappen, l’�altra� F1 manchi di competitivit� diffusa. Del resto, i numeri parlano chiaro: tre scuderie, Williams, Alpine (e questo � a dir poco clamoroso) e Sauber ancora a zero punti; una a 7 (Racing Bulls) e una a 5 (Haas). Ci sono dunque tre pianeti distinti: quello di SuperMax; quello di chi ci prova (Perez, pi� Ferrari, McLaren e, in tono minore, Mercedes); quello dei brocchi. Il problema dei tre corpi…
Lance Stroll: 2
Ma dove aveva la testa? Nella mischia della ripartenza va addosso a Ricciardo come un imbranato che non sa frenare e non si rende conto della distanza da chi lo precede.
Logan Sargeant: 2
Se in F1 esistesse la retrocessione, sarebbe gi� �rimpatriato� in una formula minore. Probabilmente accadr� a fine stagione.

Fia: 0
Bottas si ferma con il motore rotto in una posizione potenzialmente pericolosa e che cosa succede? Che passano tempi inaccettabili prima che venga mandata in pista la safety car. Cambiano i direttori di gara, ma si rivedono svarioni gi� noti.
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21 aprile 2024 (modifica il 21 aprile 2024 | 16:18)
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