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Fagioli convocato in Nazionale: «La rinascita nel giorno della squalifica». La conferenza
È anche l’occasione per le prime parole di Nicolò Fagioli dopo sette mesi di squalifica per le scommesse e la riabilitazione pubblica. «Sono felice di essere qui ma non è una rinascita. La rinascita è cominciata il giorno che mi hanno squalificato e sono tornato alla normalità. Perché ho capito cosa mi era successo», dice lo juventino con serenità, quasi liberato dopo il lungo incubo. Ora in testa ha la Nazionale e l’Europeo: «Spalletti mi aveva chiamato a marzo e poi l’ho incontrato in albergo prima della finale di Coppa Italia. Pensavo che volesse salutarmi e invece mi ha parlato, ma non mi ha anticipato niente. La convocazione l’ho scoperta su Internet, stavo andando a dormire ed è stato bellissimo. Ora sono qui e voglio dare tutto me stesso. In questi sette mesi mi sono allenato bene e ho giocato due partite con la Juve. La Turchia è forte, ritroverò Calhanoglu che è uno dei 4-5 centrocampisti più forti del mondo e uno dei pochi che mi ha parlato quando sono stato in difficoltà. Mi spiace per Locatelli, che è rimasto fuori. È un mio amico, gli voglio bene e gli ho detto che avrebbe meritato la convocazione. Ora, però, voglio concentrarmi su me stesso. Voglio superare il taglio e se non succederà tiferò per l’Italia. Per me la maglia azzurra è una grande emozione e sto vivendo al massimo questa settimana, anche l’incontro con i cinque numeri dieci. Del Piero è il mio preferito, ma li amo tutti».