Le idee di Spalletti sono rimaste tali, il gioco che ha in mente l'Italia lo ha fatto la Spagna
Nell’uno contro uno ci hanno asfaltati, ma in generale il pressing e il palleggio spagnoli sono stati incessanti, hanno tolto ossigeno al cervello dei nostri. Nico Williams è stato un iradiddio
«Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione» cantava Giorgio Gaber. Le idee di Luciano Spalletti sono buone, anzi ottime, forse persino troppo d’avanguardia per qualche azzurro, ma ieri sera sono rimaste tali, «astrazioni» appunto, e l’Italia non ha fatto nessuna rivoluzione.
Il possesso, il gioco, il controllo della partita sono sempre rimasti in mano e tra i piedi degli spagnoli, che, questa volta lo diceva Pesaola, l’idea ce l’hanno rubata. Non c’è stato gioco, di nessun tipo, né relazionale né liquido, gli azzurri si sono semplicemente sciolti, se è vero che la metà campo l’abbiamo superata poche volte nel secondo tempo. I rinvii dal fondo per far partire l’azione sono stati sintomatici, l’unico tiro nello specchio all’85’, il tacco di Cristante dopo angolo (contro nove) lo è stato ancora di più. Può finire, forse, solo così quando c’è una differenza talmente netta di qualità e talento, che l’1-0 non rende neanche nelle sue reali dimensioni (e di cui dobbiamo ringraziare solo Donnarumma): straripanti, da una parte, spariti anche da chi ne dovrebbe avere almeno un po’, dall’altra. La nostra.
Talento contro volontà
Il dominio (21 tiri complessivi contro tre) è stato tale che a nessuno verrà in mente di parlare di sfortuna per l’autorete di Calafiori che sembra solo la conseguenza logica di un assedio ininterrotto. Di Yamal, 16 anni, che fa i compiti tra una partita e l’altra, si sa tutto, di Nico Williams, 21, attaccante dell’Atletico Bilbao, qualcuno si sarà accorto ieri sera: ha portato quel codino alto in giro per tutto il campo, è stato un iradiddio, Bastoni e Di Lorenzo non l’hanno mai visto. Nell’uno contro uno ci hanno asfaltati, ma in generale il pressing e il palleggio spagnoli sono stati incessanti, hanno tolto ossigeno al cervello dei nostri, subito in apnea.
Se gli altri hanno più qualità, se le lezioni tattiche restano sulla lavagna, ci puoi provare con il coraggio e la forza di volontà, ma non sempre bastano, soprattutto se gli spagnoli sono competitivi anche in agonismo. Non sono solo belli, insomma. Gigio che nel calcio d’angolo finale cerca il gol dopo averne salvati tre o quattro, è sintomatico della nostra volontà. Abbiamo avuto solo quella. Se la Spagna doveva dirci a che punto siamo nella nostra crescita, siamo molto indietro. Ma a volte le idee devono avere il loro tempo per attecchire e poi fioriscono tutte assieme.