Cop28, la bozza di accordo della presidenza: “Stop ai combustibili fossili entro il 2050”

Dubai. Alle undici di sera di Dubai un leak svela la nuova formulazione del passaggio cruciale, quello sui combustibili fossili, che potrebbe salvare Cop28: “…abbandonare i combustibili fossili nei nostri sistemi energetici, a partire da questo decennio... in modo da raggiungere lo zero netto nel 2050”. Non c’è la parola phaseout (uscita graduale) ma c’è abbandonare. E ci sono le date: questo decennio e il 2050. Il testo è su carta intestata della presidenza di Cop28 ed è probabilmente la formulazione con la quale Sultan Al Jaber spera di mettere d’accordo i due schieramenti in campo.

Da una parte i Paesi Opec del Golfo, guidati dall’Arabia Saudita, che si oppongono strenuamente a un accordo che sancisca la fine dell’era del petrolio. Dall’altra un ampissimo schieramento di nazioni che va dall’Unione europea, ai Paesi africani, passando per Stati Uniti e piccole isole, come Samoa e Tuvalu. Il loro documento, sottoscritto da oltre 130 governi, chiede un impegno chiaro sul phaseout dei combustibili fossili ed è stato consegnato ad Al Jaber ieri pomeriggio. All’appello manca la Cina, ma già il fatto che non si sia messa di traverso è considerato un segnale positivo.

Il documento circolato in serata, con il suo riferimento all’abbandono dei combustibili fossili, spiega anche l’ottimismo che in serata, tra i padiglioni ormai in disarmo di Dubai Expo City, aveva espresso l’Inviato speciale per il clima John Kerry: “Nel nuovo testo il riferimento al phaseout ci sarà e sarà forte”.

Lo psicodramma di Cop28 era iniziato lunedì sera, quando Al Jaber aveva presentato una bozza di accordo subito bollata come “irricevibile” da Ue, Usa e Paesi vulnerabili. Conteneva qualche accenno alla diminuzione dei combustibili fossili, ma senza vincoli e tempistiche precise.

Ieri mattina la strategia di Al Jaber era stata spiegata dal suo braccio destro l’ambasciatore Majid Al Suwaidi, direttore generale di Cop28: “Sapevamo che il nostro testo non avrebbe trovato il consenso necessario. Ma era proprio la nostra intenzione: far venire allo scoperto le delegazioni e farci dire qual è la loro ‘linea rossa’, il punto oltre il quale non vogliono spingersi”. Oggi sapremo se le due notti consecutive di consultazioni avranno portato consiglio.