Il portiere del Milan sui social � stato molto duro e ha voluto richiamare Udinese, procura e anche gli altri spettatori alle proprie responsabilit�: �Se non farete niente sarete complici�
I l giorno dopo gli insulti a sfondo razzista subiti a Udine, la rabbia non � sbollita. Anzi, se possibile, lo sdegno di Mike Maignan, uno dei portieri pi� forti del mondo, il giocatore scelto dal club nel 2021 per sostituire Donnarumma riottoso al rinnovo, � aumentato. �Udinese e procura, se non farete nulla sarete complici� � la sintesi di un lungo post pubblicato su Instagram ieri, dopo una notte in cui tutto il mondo Milan, dalla propriet� ai giocatori, gli ha dimostrato vicinanza e solidariet�. Il club ha annunciato il silenzio social per 24 ore �a sostegno di Mike Maignan e della lotta al razzismo�. Gerry Cardinale, dopo aver appreso del vergognoso attacco di cui il suo giocatore � stato bersaglio, ha inviato al francese un messaggio di conforto.
Il primo ad abbracciarlo nello spogliatoio della Bluenergy Arena � stato Stefano Pioli, che poi pubblicamente ne ha raccontato lo stato d’animo. �Maignan � deluso, ma io sono fiero di allenare una persona cos� rispettosa, corretta e orgogliosa come lui. � ora di finirla di sentire certe offese allo stadio� ha chiosato il tecnico. Mike, dopo essersi ribellato ai cori razzisti con una decisione dirompente lasciando il campo per cinque interminabili minuti, ieri ha analizzato in profondit� le cause della sua condotta. �Non � il giocatore che � stato attaccato. � l’uomo. � il padre di famiglia. Non � la prima volta che mi succede. E io non sono il primo a cui capita� � l’incipit della riflessione del portiere che ha avuto il coraggio di denunciare episodi troppo spesso tollerati per quieto vivere. �Si fanno dei comunicati, delle campagne pubblicitarie e dei protocolli e niente � cambiato� scrive Mike, che rivedr� i compagni al centro d’allenamento domani ma intanto sui canali social ha ricevuto da loro un’ondata di affetto.
Quindi Maignan che non � certo uno che ama i giri di parole (�io non sono in pericolo, io sono il pericolo�, una delle sue frasi cult) punta l’indice su una mentalit� diffusa, difficile da sradicare. �Oggi � un intero sistema che deve assumersi la responsabilit�: gli autori di questi atti, perch� � facile agire in gruppo, nell’anonimato della tribuna; gli spettatori che erano sugli spalti, che hanno visto tutto, che hanno sentito ma che hanno scelto di tacere: voi siete complici; l’Udinese che ha solamente parlato dell’interruzione della partita come se niente fosse accaduto prima: voi dirigenti siete complici; le autorit� e la Procura, con tutto quello che sta accadendo, se non farete nulla sarete complici anche voi�. Gi� nell’immediato dopo partita, pur nella concitazione del momento fra l’adrenalina della vittoria e le emozioni per un comportamento di rottura, Maignan negava di voler assumere atteggiamenti accondiscendenti con chi lo aveva apostrofato come scimmia o ne aveva accompagnato i rinvii con ululati. �Non voglio incontrare nessuno, non ci voglio parlare. Devono avere sanzioni molto forti, perch� parlare non serve pi� a niente. Devono stare a casa e non venire pi� allo stadio�.
Considerando che finora la Lega di A, il presidente federale Gravina e per ultimo il presidente della Fifa Infantino si sono uniti nella lotta al razzismo, risulta difficile pensare che il grido del portiere francese resti inascoltato. �L’ho detto e lo ripeto: non sono una vittima. Voglio dire grazie al Milan, ai miei compagni, all’arbitro, ai giocatori dell’Udinese e a tutti quelli che mi hanno inviato messaggi, chiamato e supportato in privato e in pubblico. Non riesco a rispondere a tutti ma vi vedo e siamo insieme�. Quindi la conclusione: �� una lotta dura, ci vorr� tempo e coraggio. Ma � una lotta che vinceremo�.
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22 gennaio 2024 (modifica il 22 gennaio 2024 | 07:45)
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