Il portiere del Milan spiega la sua reazione a Udine: �Non si pu� giocare a calcio in queste condizioni, la procura sente le nostre parole ma non succede mai niente. Se incontrassi i razzisti? Non voglio incontrarli�
�Io me ne vado�. E se ne va davvero. La ribellione di Maignan parte dal prato gelato di Udine e fa il giro del mondo. Una presa di posizione forte, rabbiosa, coraggiosa, senza mezze misure. �Non si pu� giocare a calcio in queste condizioni — spiegher� poi il portiere alle tv —. Bisogna rimarcare cosa sta succedendo nelle Curve. Sono persone ignoranti, ma non sono tutti. Sono pochi, ma questo non deve succedere. Gioco con compagni amici, mi hanno fatto coraggio. All’intervallo ci siamo detti: torniamo in campo e vinciamo . Noi giocatori possiamo reagire solo cos�. Chi deve prendere decisioni molto forti � la Procura. Sentono le nostre parole e non succede mai niente. Se incontrassi questi razzisti cosa gli direi? In questo momento non voglio incontrare nessuno. Servono gesti forti�. Come il suo, gi�.
Succede tutto a met� primo tempo, poco prima della mezz’ora, quando dal settore alle spalle del portiere francese del Milan, occupato dagli ultr� dell’Udinese, partono insulti razzisti. �Monkey�, scimmia, gli urlano. A denunciare � lo stesso Mike, che fa bene a non starsene zitto a richiamare subito l’arbitro Fabio Maresca, che accorre e ascolta. Per qualche istante sullo stadio cala uno strano silenzio, perch� il gesto spiazza tutti, abituati come siamo purtroppo a questi episodi vergognosi. Maresca richiama gli ispettori della procura federale a bordo campo e ordina di far trasmettere come da regolamento l’annuncio agli altoparlanti. Totalmente inutile. Si riprende. Passa qualche minuto, si arriva al 33’, ma la situazione, invece che migliorare, peggiora. La palla esce sul fondo, Maignan dovrebbe apprestarsi a rilanciare, ma gli insulti ripartono. E cos� il portiere lascia clamorosamente la porta.
Scoppia il caos davanti alle panchine, interviene anche il d.s. dei friulani, Federico Balzaretti, che prova a calmare gli animi. Maignan viene subito consolato. Ma a un certo punto si toglie i guanti e imbocca il tunnel degli spogliatoi, seguito da Adli. Theo Hernandez a quel punto richiama i compagni, le sue parole sono inequivocabili: �Lasciamo il campo�. E tutti lo seguono. Un gesto fortissimo, dal grande impatto comunicativo. Un’immagine che rester�.
La partita viene sospesa per cinque lunghissimi minuti. Attimi concitati. Con un botta e risposta anche tra Cioffi (�Da qui non si sente�) e Pioli (�Dai, lo ha detto tre volte�, la risposta). I nervi sono tesissimi. L’arbitro si avvicina a Pioli, chiedendogli di parlare con Maignan e convincerlo a tornare. Il match riprende. Anche se ovviamente nulla � pi� come prima. Anche perch� al secondo stop, per regolamento, la partita pu� essere sospesa definitivamente. Dall’altoparlante arrivano altri due richiami ma la tensione resta altissima. Maignan viene fischiato a ogni tocco di palla.
Il Milan prende posizione gi� nell’intervallo con un post su X: �Siamo sconvolti�. Prendono posizione anche la Lega, il presidente della Figc, Gravina, e l’Inter. Ora vedremo cosa decider� il Giudice sportivo: settore a serio rischio chiusura. Pioli a fine gara attacca: �Questi ignoranti devono stare fuori�. La Questura di Udine ha gi� aperto le indagini.
Finisce 2-3 per il Milan, una partita assurda, pazzesca. Ma questa, per sempre, rester� la notte di Maignan e della sua ribellione.
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21 gennaio 2024 (modifica il 21 gennaio 2024 | 07:27)
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