Successo ottenuto in rimonta per i rossoneri, che si portano a 6 punti dall’Inter capolista. Insulti razzisti a Maignan
(Getty Images)
UDINE Il Milan torna a casa con l’animo ferito e la quarta vittoria consecutiva, che rafforza il terzo posto in classifica e non spegne del tutto le speranze di una rimontona anche se la coppia di testa non perde un colpo. Ma la notte del Friuli passer� alla storia per qualcos’altro. Il razzismo brucia sulla pelle di Maignan, dei milanisti, in campo e in panchina, e di tutte le persone perbene. Gli insulti al portiere francese, reiterati, tanto da costringerlo a richiamare l’attenzione del quarto uomo Baroni, dell’arbitro Maresca e dopo la seconda volta a uscire dal campo, marchiano a fuoco il primo tempo e sviliscono lo spettacolo. Rischiano anche di tramortire il Milan, che quando la partita viene interrotta per cinque minuti, � in vantaggio per 1-0 ma nel momento in cui rientra � vuoto, spento, scollegato, con la testa altrove, forse alla disperazione del suo portiere. Cos� molla la presa, perde le distanze, non ha pi� l’entusiasmo necessario e si fa rimontare, arrivando a un passo dalla sconfitta.
Ma il Diavolo ha il cuore grande e l’Udinese paura di volare. Pioli azzecca i cambi e festeggia la 100� vittoria in campionato come solo grandi maestri rossoneri hanno saputo cogliere: Rocco e Liedholm, Capello e Ancelotti. Neppure Sacchi. I gol decisivi per la controrimonta nascono dalla panchina e portano la firma di Jovic e di Okafor nel recupero. Uno scatto finale bruciante, da centometrista.
La serata comincia bene con l’applauso dello stadio a Alberto Zaccheroni, che l’Udinese l’ha allenata con risultati straordinari e con il Milan ha vinto uno scudetto. Cioffi sceglie una difesa a quattro con Kamara sulla fascia sinistra che ha l’ingrato compito di arginare Pulisic e al tempo stesso sostenere l’azione d’attacco. Il Milan non cambia pelle rispetto alla squadra che aveva piegato la Roma e decretato l’esonero di Mourinho. Adli fa girare il pallone, Reijnders cerca l’imbucata, Theo affonda sulla fascia, mentre il solito Leao vaga senza meta. Il Diavolo ha un buon approccio, ma Giroud, nell’arco di tre minuti, spreca due volte dentro l’area friulana. L’incursione vincente di Loftus, subito dopo la mezz’ora, sembra indirizzare la serata. Poi la partita prende un altro sviluppo, che con il calcio ha poco a che fare.
I cori contro Maignan costringono l’arbitro a sospendere il gioco per 5 minuti in cui il portiere francese, disperato, torna nello spogliatoio e il Milan lo segue. Quando rientra � un’altra squadra. Senza grinta, senza anima, senza niente. E l’Udinese ne approfitta. Samardzic, uomo mercato e centrocampista di qualit� sopraffine, agguanta il pari prima dell’intervallo. E Thauvin, entrato all’inizio della ripresa, firma il sorpasso dopo poco pi� di un’ora. Il Milan � in bambola: sull’1-1 sbaglia Kjaer, sulla seconda rete friulana pasticciano Reijnders e Theo Hernandez. Gabbia, rinforzo del mercato invernale, tornato alla base dalla Spagna, con due scivolate evita guai peggiori.
La partita sembra segnata. Ma i rossoneri hanno la forza d’animo della grande squadra. Jovic, che all’andata aveva giocato la partita peggiore della sua esperienza milanista e sembrava condannato, firma la sesta rete stagionale, la quarta in campionato, dopo la traversa di Giroud. E Okafor completa il ribaltone tre minuti dopo il novantesimo spingendo l’Udinese all’angolo. Si chiude con la festa sotto la curva, tutti a abbracciare Maignan. E anche Okafor. Una notte di passione, finita con un sorriso .
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20 gennaio 2024 (modifica il 20 gennaio 2024 | 23:42)
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