La spesa «intelligente»: il bilancio di sostenibilità di Eurospin
di Redazione Economia
In attesa della pausa natalizia e del dato sull’inflazione americana, i future europei viaggiano deboli, nonostante l’ottimismo di Wall Street, che ieri ha rimbalzato, e di Tokyo dopo il calo dell’inflazione giapponese.
Mercato azionario poco mosso in avvio di seduta, in linea con il resto d’Europa. L’indice Ftse Mib segna un +0,09% a 30.302 punti. Qui l’andamento aggiornato. Piazza Affari guardinga nell’ultima seduta prima della pausa festiva, che però vede in agenda il cruciale dato dell’inflazione Usa di novembre con l’indice Pce core, uno degli indicatori più attentamente osservati dalla Federal Reserve per assumere le proprie decisioni di politica monetaria. Le aspettative sono per una variazione mensile di +0,2%. Sul fronte macro attesi diversi altri indicatori tra cui per l’Italia la fiducia dei consumatori e imprese, il saldo commerciale di novembre e il fatturato industriale di ottobre. Sul listino continua il buon momento di Tim con un +1,3%, ancora rialzo per i titoli del calcio con Juventus +1,2%, Lazio +4,4%. Poche le variazioni di rilievo sul resto del paniere, con le banche in prevalenza negative e l’energia in ripresa: Eni sale dello 0,8%, su anche Tenaris e Saipem.
Apertura stabile per lo spread tra Btp e Bund a quota 161 punti, stesso livello della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale è pari al 3,596%, contro il 3,58% precedente. (qui l’andamento in tempo reale).
Le Borse europee oscillano intorno alla parità. Londra (-0,12%) fai conti col dato finale del Pil nel terzo trimestre nel Regno Unito, contrattosi dello 0,1% rispetto alle previsioni che lo davano invariato, e che aumenta il rischio che il Paese finisca in recessione tecnica. Sena peraltro la stessa perdita Parigi (-0,12%) e peggio fa Francoforte (-0,16%). Nel complesso sono bene intonati i titoli petroliferi grazie al rialzo dei prezzi del petrolio e perdono terreno quelli del lusso e dei beni di consumo. A Milano (-0,06%) la peggiore è Moncler (-0,92%), brillano invece Tenaris e Moncler (+0,78% e +0,75%). Qui l’andamento in tempo reale.
Seduta nel complesso negativa sui listini asiatici. A penalizzare le Borse, soprattutto cinesi, sono state le nuove limitazioni annunciate da Pechino suoi giochi online che hanno colpito i maggiori gruppi dell’area come Tencent e NetEase. Hong Kong a scambi ancora aperti perde l’1,43%, Shenzhen lo 0,88% e Shanghai lo 0,14%. In Giappone invece il dato sull’inflazione, che sta rallentando secondo le previsioni (+2,5% l’indice dei prezzi al consumo escluso i cibi freschi) ha sostenuto Tokyo (+0,09%).
Da segnalare infine che il petrolio sta mettendo a segno il maggiori rialzo settimanale degli ultimi due mesi per due fattori: le navi che evitano di passare dal Mar Rosso a causa dell’aumento degli attacchi e l’uscita dell’Angola dall’Opec dopo 16 anni che ha sollevato interrogativi sulla tenuta dell’organizzazione dei paesi produttori di greggio.
Sui mercati valutari l’euro viaggia sul filo di 1,10 dollari in attesa dei dati dei dati odierni sull’indice Pce che misura i prezzi delle spese per consumi personali Usa, l’indicatore dell’inflazione preferito dalla Fed, da cui si potrà capire meglio se l’inflazione americana sta frenando abbastanza da consentire alla Federal Reserve di iniziare ad allentare la sua politica monetaria il prossimo anno. La moneta unica passa di mano a 1,10 dollari (-0,10%) e a 156,48 yen (+0,01%). Il biglietto verde è scambiato a 142,30 yen (+0,13%). (AGI) Gla 220930 DIC 23
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22 dic 2023
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di Redazione Economia
di Daniela Polizzi
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