Investire nel 2024: Borsa, bond (e oro), il super portafoglio e i consigli degli esperti
di Gabriele Petrucciani
Dimenticate (quasi) tutti gli stereotipi su aziende e manager giapponesi. Yoshiki Kimura, 62 anni, dall’aprile di quest’anno è managing director di Fujifilm Europe, ama i bucatini all’amatriciana e le linguine alle vongole, che si cucina da solo (dopo aver fatto anche la spesa), e poi smaltisce correndo lungo il Reno. Nell’azienda nipponica è entrato nel 1986, a 24 anni, dopo i primi 20 trascorsi nel quartier generale di Tokyo, è andato a lavorare in Olanda, nel 2019 ha guidato il gruppo in Italia, nel 2021 è stato nominato numero uno per la Francia e ora guida l’Europa.
di Gabriele Petrucciani
«Le persone sono la risorsa più importante per crescere e una buona combinazione tra la cultura europea e quella giapponese è un grande vantaggio competitivo. Gli olandesi sono molto aggressivi nel trovare nuove opportunità di business, ma direi che vale per la maggioranza degli europei. I giapponesi sono molto ordinati e completi, più attenti all’organizzazione, ma a volte sono troppo esitanti come Paese. Se fossero due squadre di calcio direi che gli europei giocano all’attacco, i giapponesi in difesa», afferma Kimura. La sua strategia? Puntare soprattutto sulla salute e sull’area dei materiali ad alta funzionalità, ad esempio i semiconduttori, dopo che all’inizio di questo secolo Fujifilm ha perso il dominio nella fotografia, con l’avvento del digitale.
«Dal 2021 abbiamo investito circa 2,4 miliardi di euro in Europa e negli Stati Uniti», dice Kimura. Lo scorso ottobre Fujifilm ha completato l’acquisizione per 700 milioni di dollari di Entegris, società di microchip quotata sul Nasdaq, con quattro fabbriche in Europa, ribattezzata Fujifilm Electronic Materials Process Chemicals.
Ma il gruppo continua investire anche nell’imaging, il business tradizionale, anche se il portfolio delle attività è molto cambiato. «Nel 2021 la fotografia analogica e digitale rappresentava il 44% dei ricavi di Fujifilm, rispetto al 15% del 2023, però vale il 49,4% degli utili operativi». La salute conta per il 32% delle vendite, la business innovation per il 29% e i materiali innovativi per il 24%. L’Italia? «Non è solo uno dei mercati più redditizi, ma anche uno dei migliori Paesi per l’informatica medica», dice Kimura. «A Bolzano abbiamo comprato una società hi-tech che sviluppa il software per l’intera Europa. E in Italia, dove la salute vale il 51% dei nostri ricavi, continuiamo a investire e ad assumere, puntando molto sull’intelligenza artificiale per supportare i medici, rendendo il loro lavoro più efficiente e più efficace».
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22 dic 2023
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