Gucci, sciopero contro il trasferimento di 153 dipendenti da Roma a Milano

Gucci, sciopero contro il trasferimento di 153 dipendenti da Roma a Milano Gucci, sciopero contro il trasferimento di 153 dipendenti da Roma a Milano Sede di Gucci in via Mecenate a Milano dove avverrà il trasferimento

Uno sciopero di quattro ore per protestare contro la decisione della società del lusso Gucci di trasferire buona parte dei dipendenti del proprio ufficio stile dalla capitale italiana a Milano in via Mecenate. La decisione solleva preoccupazioni tra i dipendenti che temono «un licenziamento mascherato». Sugli striscioni esposti davanti a una delle sedi del brand a Roma come forma di protesta, si leggevano slogan come «Gucci taglia ma non cuce». La società del lusso del gruppo Kering respinge le accuse. La decisione, fa sapere invece l’azienda, è stata «preannunciata alle organizzazioni sindacali agli inizi di ottobre», e «non prevede alcuna riduzione di personale». Il trasferimento , ha aggiunto, «verrà attuato nel pieno rispetto delle normative vigenti».

Lo spostamento interesserebbe 153 dei 219 dipendenti che entro marzo abbandoneranno le sedi del centro storico, palazzo Mancini e palazzo Alberini a Roma. «Al fine di agevolare quanto più possibile il trasferimento di tutti i dipendenti coinvolti — spiegano da Gucci — l’azienda ha previsto una serie di misure sia economiche che di fattivo supporto, particolarmente di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale». I restanti 66 dipendenti dell’ufficio stile continueranno a lavorare a Roma nelle loro sedi. «Con il trasferimento a Milano —aggiunge Gucci —, il direttore creativo e i team coinvolti avranno l’opportunità di lavorare a stretto contatto con le funzioni strategiche del brand, già basate nel capoluogo lombardo, massimizzando così le necessarie interazioni e sinergie».

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