Super yacht, Azimut Benetti primo produttore al mondo (per la 24esima volta): «Sosteniamo Pil e lavoro»
di Antonio Macaluso
Gli indici azionari europei sono deboli all’apertura di una settimana che vedrà al centro dell’attenzione degli operatori l’inflazione Usa di novembre e le riunioni di Federal Reserve, Bce e Banca d’Inghilterra sulle rispettive politiche monetarie. Con i listini ai massimi da parecchi mesi (lo Stoxx600 Euro e l’S&P500 americano sono al top da gennaio 2022, il Ftse Mib addirittura da giugno 2008) il dibattito tra gli analisti è se sia giustificata o prematura la scommessa dei mercati sui tagli ai tassi di interesse in arrivo già nella prossima primavera.
Il positivo rapporto sul mercato del lavoro Usa di novembre ha gia’ in parte ridimensionato questa ipotesi ma sono attese le indicazioni da parte delle banche centrali. Sull’umore incerto dei mercati incide anche il timore sullo stato dell’economia cinese dopo la netta frenata dei prezzi nel mese di novembre (-0,5% l’indice dei prezzi al consumo sia su base annua sia su base mensile). In avvio di seduta, Parigi è la più convincente (+0,12%), mentre Francoforte, Amsterdam e Madrid sono in leggero calo (tra -0,1% e -0,2%). Londra e’ la peggiore (-0,4%). Piazza Affari segna -0,17%.
Recuperano le banche, altalenanti nelle ultime sedute, e in particolare Banco Bpm (+1%) che domani presenterà il piano strategico. Vendite su Erg (-2%) e su Diasorin (-1,2%): la società di biotecnologie presenterà venerdì il proprio piano industriale. Stacco di cedola trimestrale per St (-0,3%). A Bruxelles +12% per Syensqo, spin-off delle attività di polimeri speciali di Solvay. Qui il listino aggiornato in tempo reale.
Apertura stabile per lo spread tra Btp e Bund. A inizio seduta il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano marzo 2034 e il pari scadenza tedesco è indicato a 178 punti base, invariato rispetto alla chiusura di venerdì. In leggera flessione il rendimento del Btp decennale benchmark, che ha segnato una prima posizione al 4,04%, rispetto al 4,05% di venerdì scorso. Qui l’andamento in tempo reale.
Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro è stabile a 1,07599 da 1,0754. Euro/yen a 157,3 (da 155,54 venerdì sera) e dollaro/yen a 146,1 (da 144,63): la valuta giapponese sta facendo dietrofront dopo la corsa dei giorni scorsi legate alle aspettative su interventi da parte della Bank of Japan sulla politica monetaria. Petrolio in progressivo recupero dopo che nell’ultima settimana i prezzi sono scivolati del 4% circa: il Brent febbraio torna a 76,4 dollari al barile, il Wti gennaio a 71,8 dollari al barile. Gas naturale ancora in calo: -5,7% a 36,4 euro al megawattora nei primi scambi sul Ttf di Amsterdam.
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11 dic 2023
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