�Stiamo assistendo alla preparazione della prossima fase politica e militare ucraina. Non ho difficolt� a pensare che Valery Zaluzhny sar� il presidente del futuro, o comunque l’uomo chiave che lo determiner�, sostiene lo storico e politologo Yaroslav Hrytsak commentando il lungo braccio di ferro che tre giorni fa ha determinato la mossa di Volodymyr Zelensky per le dimissioni del comandante in capo delle forze armate ucraine�.
Il politologo Hrytsak: «Licenziare Zaluzhny? Un errore di Zelensky, in Ucraina lo amano tutti»
Il politologo Hrytsak: il presidente sta accentrando troppo potere

Cosa ha motivato il presidente?
�Disponiamo di scarsi elementi per giudicare. Zelensky in questi due anni di guerra ha generato un’organizzazione del potere chiusa, molto simile a quella che imperava ai tempi dell’ex presidente filorusso Viktor Yanukovich. L’ironia di questa storia resta che Zelensky � nato come un leader che rompeva col vecchio sistema, avrebbe voluto riformarlo drasticamente, ma adesso lo ha ricreato. Si pu� spiegare dicendo che � colpa della guerra, dell’urgenza di difendersi dall’aggressione russa, lo capisco e non lo critico, per� questa � adesso la realt�: un’organizzazione del potere verticistica e poco trasparente�.
I soldati amavano Zaluzhny…
�Gli ucraini in maggioranza erano contrari alle sue dimissioni e il presidente lo sa benissimo. La cosa � curiosa, perch� Zelensky � un populista molto attento agli umori della gente, per� si � dimostrato disposto a sfidarli�.
Perch�?
�Credo che lo abbia fatto perch� in gioco c’� la visione politica e militare del futuro dell’Ucraina. Si va ben oltre il conflitto personale tra Zelensky e Zaluzhny. I due percepiscono la guerra in modo ormai opposto, ma la visione di Zelensky presenta gravi contraddizioni e problemi insolubili�.
Cio�?
�Sin dalle primissime settimane del conflitto, Zelensky ha prospettato di un successo rapido, si fida del suo intuito e della fortuna. Ancora adesso parla della necessit� di liberare tutte le zone occupate, compresa la Crimea, senza per� dirci come. Ma ormai � evidente che siamo entrati in un lungo conflitto di attrito. Zaluzhny, dopo il fallimento della contro-offensiva l’estate scorsa, si stava razionalmente attrezzando per resistere, aveva accantonato le mire sulla Crimea. Zelensky non lo accetta, anche perch� ben difficilmente potremmo vincere se diventasse un prolungato braccio di ferro sulle risorse e sulla capacit� di tenuta della nostra popolazione. Cresce il rischio della sconfitta. Zelensky non ha risolto la contraddizione insita nella volont� di combattere e per� della possibilit� reale di perdere se il conflitto durasse per troppo tempo. Vorrebbe essere come Churchill, ma non ha lo stesso coraggio di dire agli ucraini che oggi pu� soltanto assicurare sudore, lacrime e sangue. Ed esige di avere attorno a s� collaboratori su cui pu� contare, cerca bravi esperti che per� non lo contraddicano, in realt� vuole yes-men�.
Oleksandr Syrsky, il nuovo comandante in capo, � uno yes-man?
�Certamente molto pi� di Zaluzhny, che non lo era affatto. Questa scelta rivela anche le debolezze di Zelensky, preoccupato tra l’altro dall’ombra di Trump e dalla diminuzione del sostegno militare alleato. Non invidio le sue difficolt�, oltretutto appare stanco, logorato da due anni per garantire la tenuta civile e militare del Paese. Purtroppo, � proprio la stanchezza che induce a commettere errori�.
Zaluzhny potrebbe diventare l’alternativa politica di Zelensky?
�� ovvio, ma non subito. Lui dice di non avere aspirazioni politiche. Ma siamo in una delicata fase di transizione, nel prossimo futuro il suo peso politico crescer�: � troppo popolare e carismatico perch� ci� non avvenga. Certo � che oggi si sta comportando molto bene, evita lo scontro frontale con il presidente e i suoi uomini, si ritira in buon ordine, persino ammette i propri errori e questo lo rende ancora pi� simpatico. Mi attendo che ad un certo punto gran parte della societ� civile lo vorr� come leader�.
Quanto pesa la necessit� di trovare una pace di compromesso con Putin?
�Qui siamo tutti convinti che Putin intenda ancora occupare l’intera Ucraina e farne uno Stato satellite come la Bielorussia. Qui tanti sarebbero anche pronti al compromesso, c’� stanchezza, ma non si fidano. Nonostante le sue promesse, anche nell’ultima intervista all’ex giornalista di Fox, nessuno crede a Putin. Qualsiasi concessione territoriale da parte nostra necessiterebbe di granitiche garanzie da parte della Nato, dovrebbero essere assolutamente diverse dal precedente degli accordi di Budapest nel 1994, che avrebbero dovuto assicurarci indipendenza e integrit� territoriale sui confini del 1991, ma sono stati violati da Putin sin dal 2014. Ci siamo gi� bruciati una volta, lo abbiamo pagato sulla nostra pelle: non deve ripetersi�.
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10 febbraio 2024 (modifica il 10 febbraio 2024 | 21:49)
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