Horner, la moglie Geri Halliwell pensa al divorzio. Chi c’è dietro la email anonima

di Daniele Sparisci, inviato a Sakhir

I giornali inglesi scrivono che l’ex Spice Girls, moglie di Christian Horner, sia �umiliata a sconvolta�. L’attacco al team principal della Red Bull viene per forza da dentro il team: ecco chi sta con chi e i nemici nel paddock

Horner, la moglie Geri Halliwell pensa al divorzio. Chi c’è dietro la email anonima

Gli echi del nuovo capitolo della saga di Horner continuano a rimbombare nel paddock del Bahrain alla vigilia del primo Gp della stagione.

L’avvio del Mondiale di F1 � stato offuscato dal regolamento di conti contro il capo della Red Bull. Chi ha lanciato l’attacco di gioved�, con l’invio di una mail e il link a un hard disk virtuale contenente le presunte chat fra Horner e la dipendente che lo aveva segnalato per �comportamento improprio�, era ben organizzato e ha colpito per produrre il massimo del danno, sul piano personale e sportivo. Horner, 50 anni, oltre ad essere il team principal pi� longevo in attivit� (� in carica dal 2005), e fra i pi� vincenti, � un personaggio notissimo in Inghilterra, ed � stato insignito da onorificenze reali per i suoi meriti (Commander of British Empire).

Horner e la moglie Geri Halliwell

Chi lo vuole fuori dalla Red Bull, e a questo punto dalla F1, ha gi� ottenuto un primo risultato: i tabloid britannici mettono in primo piano la presunta crisi di coppia con la moglie Geri Halliwell parlando di �matrimonio in crisi per la prima volta�. Riportando dichiarazioni di amici descrivono l’ex Spice Girls �come umiliata e sconvolta� dalle rivelazioni fatte filtrare dalla talpa. Lei avrebbe dovuto raggiungerlo in Bahrain per la prima gara, prima che esplodesse la bomba dei leaks. Il materiale, la cui autenticit� va verificata — le conversazioni potrebbero essere state tagliate o manipolate — � ora nelle mani di delle alte sfere della Formula 1 e della Fia. Fra i destinatari del messaggio infatti c’erano anche Stefano Domenicali, il presidente di Liberty Media Greg Maffei, e il numero uno della Fia Mohammed Ben Sulayem. Per ora tutti prendono tempo, mentre la caccia alla talpa � partita – perch� � un reato diffondere informazioni riservate e anche ripubblicarle, non a caso i legali di Horner hanno inviato diffide a chiunque le abbia ricevute — ma difficilmente porter� da qualche parte.

Chi ha diffuso l’email anonima?

Una cosa � certa: chi ha messo in moto la macchina del fango conosceva bene i meccanismi della Formula 1, quindi l’attacco viene da dentro: se � relativamente facile, anche per chi non � dell’ambiente, ottenere per deduzione gli indirizzi mail dei responsabili delle scuderie o dei vertici di F1 e Fia, � invece molto pi� complicato ottenere il database dei giornalisti �permanent�, quelli con il pass valido per tutte le gare, un centinaio di persone nel mondo. Per averlo bisogna conoscere procedure o almeno essere in contatto con chi queste informazioni le maneggia. Non solo: l’invio non � stato a pioggia, ma attraverso il Google Drive chi ha spedito aveva la possibilit� di verificare chi aprisse o no i file.

Il ruolo degli sponsor

Il secondo bersaglio dell’attacco a Horner si concentra sugli sponsor: distruggendo la reputazione del team principal c’� la volont� di spingere grandi compagnie a ritirare gli accordi commerciali con la Red Bull. Quale potrebbe essere, per esempio la reazione della Ford – partner sui motori 2026 — il cui amministratore delegato, Jim Farley, aveva scritto una lettera riservata (anche quella � filtrata, negli ambienti finanziari Usa) per esigere �chiarezza e trasparenza� sull’inchiesta? Horner ha continuato a negare ogni accusa (�Non commento speculazioni anonime�), gioved� prima che scoppiasse il caso si era fatto vedere insieme a Helmut Marko, a Max Verstappen e al suo manager, per trasmettere un’immagine rassicurante.�La squadra non � mai stata cos� forte e cos� unita�.

Quando in realt� i suoi nemici interni tramano da tempo contro di lui, che resiste grazie all’appoggio degli azionisti di maggioranza, la famiglia thailandese Yoovidhya, che detiene il 51% delle quote e del potere decisionale. Dall’altra parte gli austriaci con il 49% in mano a Mark Mateschitz, erede del co-fondatore della Red Bull, che ha scelto l’ex ad del Lipsia calcio, Oliver Mintzlaff, per gestire le attivit� sportive. E ha rinnovato la fiducia anche a Helmut Marko. Si parla di profondi dissidi fra Jos Verstappen (il pap� di Max, anche lui era nella mailing list della talpa) e Horner per questioni che non riguardano la pista. Oltre al fronte interno, ci sono i rivali che hanno aumentato la pressione sull’avversario traballante.

Horner, i nemici nel paddock

Toto Wolff dopo l’indagine aveva definito il verdetto �basico, vago e opaco�. �Non quello che serve alla F1 per fare chiarezza� Fra il capo della Mercedes e Horner i rapporti sono sempre stati tesissimi. Poi c’� Zak Brown della McLaren che non ha mai digerito il caso del budget sforato nel 2021, pretendeva punizioni esemplari per la Red Bull e invece dalla Fia sono arrivate carezze. Gioved� alla conferenza dei team principal aveva tuonato sul presunto sex-gate: �Per il bene dello sport e per tutti i tifosi la Fia e la F1 hanno il dovere di fare chiarezza sull’inchiesta per assicurarsi che sia stata condotta in maniera trasparente�. Parole come frecce, nemici ovunque. Horner assediato, prova a resistere. Come gli ha insegnato il suo maestro, Bernie Ecclestone.


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1 marzo 2024 (modifica il 1 marzo 2024 | 12:04)

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